Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Roberto Tartaglione

 
FEDERICO II, STUPOR MUNDI
 
Un omaggio a un tedesco innamorato dell'Italia: Federico II, "Stupore del mondo"
Link: Un'intervista impossibile; Donne? Il catalogo è questo; I tedeschi in Sicilia; Traducendo s'impara; Qvando Heinz diventa Enzo; Pir meu cori alligrari; Un castello tira l'altro...; Il De arte venandi cum avibus


Livello avanzato

   
 

Federico II di Svevia - che a casa sua si chiamava Friedrich von Hohenstaufen - aveva nel proprio carattere soltanto una cosa tipicamente tedesca: amava da morire il sole e il mare. Ma siccome era uno in gamba, non si accontentava delle spiagge di Rimini e Riccione e si era stabilito nel sud, decidendo di passare tutto il tempo possibile nel Regno di Sicilia (che non significa solo Sicilia, ma tutta l'Italia meridionale).
E il Sud Italia, sotto Federico II, fra il 1200 e il 1250, diventa uno dei luoghi più belli e più sviluppati culturalmente, d'Italia e del mondo occidentale.
Federico, infatti, non solo promuove l'arte e la costruzione di importanti edifici, ma fa anche nascere università, dà un grande impulso agli studi di giurisprudenza, si occupa di scienza e filosofia, fa tradurre testi greci e arabi, si circonda di intellettuali di ogni lingua e religione, si interessa di ogni campo della conoscenza umana, incluso dell'arte di andare a caccia con il falcone, sicuramente il suo hobby preferito.
 
In particolare, per sua diretta volontà nasce alla sua corte la prima poesia in lingua non latina, ma siciliana, la prima espressione di quella che poi si chiamerà lingua italiana. E la produzione di questi primi poeti federiciani passerà alla storia come Scuola Poetica Siciliana. L'Imperatore stesso, che parlava certamente tedesco, latino, provenzale e arabo, ha scritto poesie in siciliano.

Purtroppo, come spesso accade ai grandi personaggi, anche Federico II ha dovuto dedicare, e perdere, gran parte del suo tempo a combattere gli eterni mali dell'Italia: per cominciare i nobili del sud (i nonni di boss mafiosi di oggi per intenderci) che non vedevano evidentemente di buon occhio l'istituzione di uno Stato forte; poi i Comuni della Lega in nord Italia, sempre pronti a vendersi ora a un partito ora all'altro pur di mantenere l'autonomia amministrativa. Ma soprattutto il Papa, che non rinunciava all'idea di interferire sulle decisioni del governo. D'altra parte è anche comprensibile che avere a nord e a sud dello Stato Vaticano lo stesso imperatore non rendeva molto tranquilli i sonni del Pontefice di Roma.

Come se non bastasse, ogni tanto Federico doveva anche tranquillizzare i principi tedeschi tremendamente infastiditi da questo imperatore, tedesco, che passava tutto il suo tempo lontano dalla Germania.
 
Da non dimenticare infine che, per tenersi buono il Papa, nel 1228 ha dovuto perfino organizzare una crociata contro i suoi amici arabi: si sa, per fare contenti i conservatori basta mettere i soldati per le strade e tutti si sentono più sicuri.
E infatti, a esser sinceri, più che una crociata quella di Federico II è stata una crociera.