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Nel 2011 si festeggeranno
i 150 anni dell'Unità d'Italia, realizzata dopo mezzo secolo di
lotte, di guerre, di elaborazioni politiche e di attentati che oggi
definiremmo terroristici, in quel periodo storico molto appassionante
che chiamiamo Risorgimento.
Per una sintetica cronologia degli eventi principali di quel periodo,
potete dare un'occhiata alla pagina Matdid Qui
succede un Quarantotto.
Le attuali polemiche su
questo evento - tendenze scissioniste della Lega Nord che invoca lo
Stato della Padania, dibattiti sulla creazione del federalismo,
revisionismi storici su tutto il Risorgimento - ci hanno suggerito di
dedicare questa lettura (e ancora qualche altra nel prossimo futuro)
proprio a questo periodo storico così discusso.
Iniziamo oggi in modo
"leggero", attraverso la biografia di un personaggio
risorgimentale, non notissimo probabilmente, eppure molto
rappresentativo dello "spirito del tempo": la sua vita sembra
tratta da un film di avventure. Si tratta di Carlo Camillo di Rudio.
Nei link di
approfondimento qualche riferimento all'attualità e in particolare al
"caso" della Scuola di Adro. |

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Carlo Camillo di Rudio nasce a Belluno nel 1832.
In quegli anni in tutta Italia ci sono movimenti di insurrezione contro
i sovrani che governano il paese: contro i Borboni a Palermo e a Napoli,
contro gli austriaci in Lombardia e in Veneto, contro il Papa,
nell'Italia Centrale. |
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Dopo essersi formato
all'Accademia Militare, nel 1848 Carlo di Rudio partecipa, a soli 16
anni, alla rivolta antiaustriaca nelle famose "5 giornate di
Milano" e nella Repubblica di Venezia.
Nel 1849 è a Roma, con
altri eroi del Risorgimento, Garibaldi, i fratelli
Dandolo, Goffredo
Mameli, per difendere la Repubblica Romana fondata da Mazzini.
Inseguito dalle polizie di
mezza Europa, alla fine scappa in Inghilterra dove si sposa con una
donna inglese e resta buono per qualche tempo. |
Ma la passione rivoluzionaria
rimane fortissima: quando nel 1857 Felice Orsini, un patriota italiano, decide
di uccidere il re di Francia Napoleone III (colpevole di aver fatto fallire i
moti rivoluzionari italiani del 1848), Carlo di Rudio partecipa
all'azione.
L'attentato però fallisce. Felice Orsini è condannato alla ghigliottina, Carlo
di Rudio, arrestato, è condannato all'ergastolo nella terribile colonia penale
della Caienna, nella Guyana francese, nell'America del Sud. In quel momento ha
25 anni.

Che fa, si arrende? No. Riesce a
fuggire, si imbarca per l'Inghilterra e nel 1860 è di nuovo con la sua
famiglia.
Siamo ormai nell'anno della Spedizione dei Mille. Carlo vuole naturalmente partecipare a
queste battaglie decisive per la storia italiana, ma è inseguito sia dalla
polizia francese che da quella austriaca: per lui viaggiare è pericolosissimo.
Decide quindi di emigrare negli Stati Uniti.
Arriva a New York proprio
all'inizio della Guerra di Secessione americana.
Si arruola come "sostituto" di un ricco giovane americano che
preferisce stare a casa, si distingue come combattente e diventa sottotenente
dell'esercito. Prende il nome di Charles DeRudio.
Finisce qui la sua vita
avventurosa? Assolutamente no.
Dopo la guerra di secessione è assegnato al famoso 7° Cavalleria: agli ordini
del Generale Custer partecipa alle guerre indiane contro i Sioux e i Cheyenne
guidati da Cavallo Pazzo (Crazy Horse) e nel 1876 è uno dei pochi superstiti
della battaglia di Little Big Horn. In seguito, promosso capitano, si occupa
ancora di guerre indiane, combatte contro Capo Giuseppe, conosce anche Geronimo,
celebre capo Apache, e raggiunge la pensione in una guarnigione del Texas.

Muore nel suo letto nel 1910, si
dice, fra i ritratti dei suoi compagni di avventura nelle lotte risorgimentali
italiane, primo fra tutti Giuseppe Mazzini.
E poi qualcuno dice che gli
italiani non sono grandi combattenti!
Giusto per
ricapitolare: come era l'Italia fra il 1820 e il 1848

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