Quando a Pasolini
chiedevano di indicare i modelli che avevano influenzato il suo
linguaggio cinematografico, indicava sempre i modelli pittorici. Il
fatto che nei suoi film l'inquadratura era immaginata come un quadro
chiarisce la preferenza di Pasolini per la fissità del campo. Lui
stesso lo spiega nelle note di regia per Mamma Roma: "come
se io in un quadro - dove, appunto, le figure non possono essere che
ferme - girassi lo sguardo per vedere meglio i particolari".
Quindi la pittura era anche un mezzo per riflettere sul suo modo di fare
cinema, sul proprio linguaggio filmico.
In alcuni film Pasolini
ricorre ai tableaux vivants - cioè a vere e proprie
"messe in scena" di opere pittoriche - perfettamente inseriti
nella trama dei film anche se dotati di una propria singolarità.
Ad
esempio ne La Ricotta, un episodio del film Rogopag
(1963) di Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti. |
|
|
È
la storia tragicomica di Stracci, un poveraccio che vive in una
borgata romana e che è chiamato a interpretare il ruolo del
buon ladrone in un film spettacolare dedicato alla Passione di
Cristo (Pasolini fece interpretare il ruolo del regista del
film a Orson Welles). Pasolini-Welles ricostruisce, in due
sequenze gemelle, le repliche viventi di due opere di due grandi
manieristi toscani: la Deposizione di Cristo di Rosso
Fiorentino (1521) e la Deposizione del Pontormo
(1526-1528). |
|
|
|
Il
modo di filmare e utilizzare le immagini è interessante.
Inizialmente la visione del tableau vivant è
totale, a tutto campo; successivamente, esso viene scomposto e
le figure riprese in piani e particolari "montati" in
modo sempre più rapido.
Inoltre i tableaux vivants sono a colori mentre il resto
del film è in bianco e nero: è un modo per "isolare"
le citazioni pittoriche, che tuttavia sono sentite come
"necessarie" a sottolineare il senso tragico ma anche
grottesco della vicenda narrata. |
Dalla
pittura, perciò, Pasolini ha cercato di imparare la tecnica per fissare nel
film le forme del reale: non a caso considerava il cinema "lingua
scritta della realtà". Quella realtà che pochi, come lui, hanno
saputo capire e raccontare, anche a costo di dare "scandalo". |