Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Roberto Tartaglione

 

LA PREPOSIZIONE DI

 
Note di grammatica (valore specificativo, limitativo, modale o strumentale, temporale, locativo, causale, partitivo, nelle locuzioni, nelle costruzioni verbali)
Illustrazioni a cura di Giulia Grassi
Vedi anche La preposizione IN e La preposizione DA 
 

  Livello intermedio 2


  
Significato generale
 
La preposizione DI indica normalmente una proprietà, sia nel senso di possesso e appartenenza (la macchina di Anna) sia nel senso di una caratteristica specifica, propria di qualcuno o qualcosa (Francesca è una persona di venticinque anni).

Nella terminologia grammaticale tradizionale è indicata come la preposizione che introduce il complemento di specificazione, corrispondente al caso genitivo latino.

 
Il figlio di Federica Una donna di spirito
La capitale della Norvegia Un vestito di buona qualità
La direttrice della scuola Il libro di Simona
 
 
Valore specificativo
 
DI si usa per indicare una specificità di una persona o di una cosa: questa caratteristica può riguardare il materiale, la sua origine o provenienza, la sua qualità, le sue dimensioni, la sua età, la sua tipologia o la sua razza, la sua denominazione.

a) Specificazione di materia

 
Un maglione di lana Un tavolo di legno
Una moneta d'oro Un uovo di cioccolato
 
b) Specificazione di misura
 
Una montagna di 2000 metri Un pacco di 5 chili
Una persona di alta statura Un signore di mezza età
 
c) Specificazione di origine e di appartenenza
 
Una persona di Berlino Essere dell'Acquario
Un tifoso della Iuventus Un vino del 1992
 
d) Specificazione di qualità
 
Una città di mare Una persona di talento
Una donna di carattere Un uomo di cultura
 
e) Specificazione di nome
 
Il titolo di Barone L’isola di Capri
La carica di Presidente La città di Roma
 
e, con valore enfatico, nella costruzione QUELLO+AGGETTIVO+DI+NOME oppure TANTO+DI+QUELLO+NOME)
 
Quello stupido del tuo amico! Ho tante di quelle cose da fare!
Quell’ingenuo di Mario! Ho tanti di quei nervi che mi metterei a gridare!
   
   
Valore limitativo

Iniziale D minuscola con Tre Sante Vergini, folio 168r del Graduale dei Proprio dei Santi, circa 1470 (Abbazia di Montecassino, Archivio privato, Corale di San Pietro di Modena n.13)

 
DI può anche specificare un campo di riferimento o un argomento, delimitandolo rispetto ad altri: questo valore limitativo (che comprende anche il senso di abbondanza, privazione e colpa) può riguardare non solo un argomento, ma anche estendersi al senso partitivo (una parte limitatamente a qualcosa) o al paragone (più o meno rispetto, limitatamente a qualcosa)
 
a) Limitazione (anche con riferimento a abbondanza, privazione, colpa)
 
Privo di qualità Svelto di mano
Pieno di fascino Duro d’orecchi
Colpevole di omicidio Conoscere una persona di nome
 
b) Limitazione con riferimento a argomento
 
Chiedere di qualcuno Parlare del più e del meno
Discutere di un argomento Un libro di cucina
 
Molte espressioni di questo tipo hanno ormai valore di sostantivo autonomo:
 
Borsa di studio Colpo di stato Piano di lavoro
Capo di abbigliamento Dato di fatto Punto di vista
Carta d’identità Disegno di legge Ricevuta di ritorno
Casa d’appuntamenti Gruppo di lavoro Titolo di studio
Certificato di garanzia Parola d’ordine Unità di misura
 
c) Limitazione in senso partitivo
 
Cento di questi giorni Niente di tutto questo
C’è poco di concreto Non c’è molto di suo in quello che dice
Il primo della classe "Uno di voi mi tradirà"
 
d) Limitazione nella comparazione
 
Meno simpatico della sorella Più forte di prima
Migliore di quanto pensi Più grande di te
 
 
Valore modale e strumentale
 
DI può esprimere un valore strumentale o modale (risponde cioè alla domanda come?, in che modo?) e può essere usato in un gran numero di formule che talvolta sostituiscono un avverbio in -mente.
 
d’accordo di gusto di punto in bianco
di bene in meglio di moda di quando in quando
di brutto d' improvviso di questo passo
di botto di nascosto di sana pianta
di corsa di netto di spalle
di cuore di norma di spirito
di diritto di per sé di mia (tua sua, ecc.) volontà
di fatto di persona di vista
di forza di preferenza di qualità
di fretta di mio (tuo suo ecc.) pugno del tutto
 
Il valore modale è proprio anche di alcune formule costruite con VERBO ESSERE+DI+NOME:
 
Essere di casa Essere di scena Essere di guardia
 
 
Valore temporale
 
DI, in alcune formule, ha valore temporale: in particolare può essere collegato a nomi di mesi, o di stagioni, di giorni o parti del giorno ed è presente in numerose locuzioni avverbiali con valore temporale:
 
D’estate, d’inverno Di mattina, di pomeriggio, di sera, di notte
(più raro) Di primavera e d’autunno Di novembre, d’aprile
 
Con i nomi dei giorni della settimana significa ogni:
 
Di domenica non si lavora Di lunedì i barbieri sono chiusi
 
Fra le espressioni di tipo avverbiale più usate:
 
D'improvviso Di rado Di solito
Di nuovo Di recente Di tanto in tanto
 
 
Valore locativo
 
DI può avere un valore locativo: per lo più indica un moto da luogo, ma, nelle formule di qua e di là può anche essere stato in luogo, moto per luogo o moto a luogo. Nelle costruzione DI... IN il senso è di moto da luogo figurato o ha un carattere genericamente distributivo:
 
Ansiamo di là Uscire di casa Andare di male in peggio
Fuori di qui! Passate di là Di giorno in giorno, di anno in anno
 
 
Valore causale
 
In alcune espressioni DI ha un valore causale (o di agente), spesso usato indifferentemente in alternanza alla preposizione DA)
 
Bruciare di passione Rosso di vergogna (dalla vergogna)
Essere sorpreso di qualcosa (da qualcosa) Tremare di paura (dalla paura)
Morire di noia (dalla noia Unto di olio
 
 
Il partitivo "oggetto" e il plurale dell’articolo indeterminativo
 

Iniziale D con Madonna con Bambino dormiente, folio 13r, del "Libro d'ore" miniato tra 1461 e 1463 da TADDEO CRIVELLI (New York, The Pierpont Morgan Library, MS M.227)

La preposizione articolata singolare del/dello/dell’/della serve anche per introdurre il "partitivo oggetto" nel senso di una certa quantità di, un po’ di.
 
Ho comprato del vino rosso
Hai dello zucchero?
Vorrei bere dell’acqua fresca
 
La preposizione articolata plurale dei/degli/delle, viene usata, con senso analogo al precedente, come plurale dell’articolo indeterminativo
 
Ho letto delle notizie interessanti
Vorrei conoscere delle persone simpatiche
Hai delle sigarette ?
 
 
Uso all’interno di locuzioni
 
La preposizione DI viene usata in diverse locuzioni :
 
a destra di alle spalle di da parte di
a favore di a opera di in compagnia di
a fianco di a proposito di in presenza di
a forza di a scanso di invece di
a furia di a seconda di nel giro di
al di là di a seguito di nei limiti di
alla luce di a sinistra di prima di
 
La preposizione DI usa anche spesso dopo SOPRA, SOTTO, SU, DOPO, DIETRO, SENZA quando sono seguiti da un pronome personale
 
Cammina dietro di me Sopra di noi c’è il cielo
Prego, dopo di Lei! Su di te so molto poco
 
 
Nelle costruzioni verbali
 
La preposizione DI è caratteristica nella costruzione di alcuni verbi :
 
avere compassione di qn fidarsi di qn rendersi conto di qc
avere voglia di qc fingere di fare ricordarsi/dimenticarsi di qn o qc
decidere di fare finire di fare ridere di qn
discutere di qc innamorarsi di qn o qc soffrire di qc
essere degno di qc lamentarsi di qn o qc trattare di qc
essere in grado di fare occuparsi di qn o qc uscire di /da qc
 
E’ ancora necessaria nelle espressioni:
 
andarci di mezzo
cospargersi il capo di cenere
dare del tu (del lei)
fare di tutto
tenere d’occhio