Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Giulia Grassi

 
 
LA "CUPOLETTA DELLA GENESI" A SAN MARCO
  

I mosaici della Cupoletta della Genesi nell'atrio della Basilica di San Marco a Venezia

  
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  La Basilica di San Marco a Venezia è famosa per i suoi mosaici, che rivestono per oltre 8000 metri quadrati le pareti, le volte e le cupole sia all'interno della chiesa che nell'atrio.
Questi mosaici vennero realizzati nell'arco di parecchi secoli, a partire dalla fine dell'XI secolo, periodo a cui risalgono quelli più antichi, opera di maestri bizantini venuti appositamente da Costantinopoli. La stessa Basilica, del resto, aveva preso a modello un'importante e antica chiesa costantinopolitana, la Basilica dei SS. Apostoli 
(Apostoleion), fatta costruire nel VI secolo dall'imperatore Giustiniano I il Grande.
 
Tra i mosaici dell'atrio, realizzati nel XIII secolo da artisti veneziani, ci sono quelli 
di una cupoletta, chiamata della Genesi perché illustra il racconto del primo libro della Bibbia, dalla creazione del mondo fino alla cacciata di Adamo ed Eva dall'Eden.
Il racconto è diviso in ventisei scene distribuite all'interno di tre fasce circolari concentriche; sopra le scene corre il testo biblico, in latino, ma sintetizzato per spiegare le illustrazioni.

Questi mosaici, oltre a essere belli, sono anche molto importanti perché le scene rappresentate derivano da un codice miniato del V o VI secolo, la Bibbia Cotton, che è stato quasi completamente distrutto da un incendio nel 1731. In
origine la Bibbia aveva 165 fogli di pergamena e oltre 300 miniature, ma dall'incendio si sono salvati solo 150 frammenti, di piccole dimensioni e rovinati dal fuoco (Londra, British Museum). Per la conoscenza di 
questo codice, perciò, ci si deve basare su due acquarelli di alcune miniature, eseguiti prima dell'incendio e conservati alla Bibliothèque Nationale di Parigi, e sui mosaici marciani, che riproducono fedelmente le scene miniate perdute.  
Nei mosaici il Creatore non è rappresentato come il Dio Padre dell'Antico Testamento, ma come il Logos, cioè la "Parola", in base al racconto della creazione fatto nel Vangelo di Giovanni (1,1-3): "In principio era il Verbo (Logos), il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste". Il Creatore ha perciò l'aspetto di Cristo giovane, che è il Logos fatto uomo.

 

 

In principio Dio creò il cielo e la terra. 
La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 
Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque 
per separare le acque dalle acque». 
Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il
firmamento. E così avvenne.
Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
 
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. 
Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. 
E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. 
E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
 
Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: 
Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. 
Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. 
E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
 
Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del 
cielo». 
Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 
Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». 
E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
 
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: 
Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 
E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Dio creò l'uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e disse loro:«Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 
A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. 
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. 
E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
 
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo; allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.