Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Roberto Tartaglione

 
 
BESTIE, BESTIACCE
E BESTIOLINE
(2° parte)

(vai alla
1° parte)

  

Storie di dame e di animali: due celebri quadri di Leonardo e di Raffaello  
Esercizio con soluzione

Livello elementare 2


In questo Matdid completiamo la serie di nomi di animali utilizzati nella lingua italiana per esprimere caratteristiche di persone o impiegati all'interno di modi di dire.

Per la prima parte cliccare qui 

LEONE
LEPRE
LIBELLULA
LINCE
LUCCIOLA
LUCERTOLA
LUMACA-CHIOCCIOLA
LUPO
MACACO
MAIALE-PORCO
MANDRILLO
MARMOTTA
MERLO
MOSCA
MUCCA - VACCA
MULO
OCA
ORANGO
ORSO
OSTRICA
PANTERA
PAPERO
PAPPAGALLO
PASSERO
PAVONE
PECORA
PESCE
PIATTOLA
PICCHIO
PICCIONE
PIDOCCHIO
PINGUINO
PIOVRA
PIRANHA
POLLO
PULCE
PULCINO
PUZZOLA
QUAGLIA
RAGNO
RAMARRO
RANA
RICCIO
RONDINE
ROSPO
SANGUISUGA
SCIACALLO
SCIMMIA
SCOIATTOLO
SCORPIONE
SCRICCIOLO
SERPENTE
SQUALO
SPUGNA
STOCCAFISSO
STRUZZO
TACCHINO
TALPA
TAPIRO
TARANTOLA
TARTARUGA
TIGRE
TOPO - SORCIO
TORDO
TORO
TRIGLIA
UCCELLO
USIGNOLO
VERME
VESPA
VIPERA
VITELLO
VOLPE
ZANZARA
ZECCA
  

Leone

Il re degli animali è aggressivo e coraggioso: una persona può combattere e difendersi come un leone, e ci si può anche sentire come un leone (ma qualche volta come un leone in gabbia).


Lepre

La lepre corre e scappa: si può quindi correre come una lepre e soprattutto scappare a gambe levate... come una lepre. Mano frequente è invitare la lepre a correre, come dire invitare a nozze, chiedere a qualcuno di fare cose che gli sono molto gradite.


Libellula

Leggero come una libellula, aggraziato come una libellula. Si dice soprattutto in senso ironico a chi leggero ed aggraziato non è.


Lince

Occhio di lince lo diciamo a chi vede lontano: in particolar modo a chi intuisce la verità da qualche debole segnale. Anche qui l'uso ironico è frequente e diciamo occhio di lince a chi vede poco o intuisce poco. 


Lucciola

Vedere/Prendere lucciole per lanterne è un po' come dire capire fiaschi per fischi, capire male, ma veramente male. Si dice che anticamente dei soldati arabi (che erano soliti illuminare i loro campi con lanterne piccolissime) arrivarono di notte in Egitto. Videro un grande sciame di lucciole in una vallata e, pensando che si trattasse di un campo enorme di soldati nemici, scapparono via.
Pierpaolo Pasolini ha invece introdotto la parola "lucciole" come sinonimo di prostitute che "illuminano le strade di notte" 


Lucertola

Fare la lucertola significa stare piacevolmente al sole, abbronzarsi senza curarsi del caldo


Lumaca-Chiocciola

Chi va piano va sano e va lontano, ma lento come una lumaca è forse un po' troppo lento.
Il sinonimo chiocciola si usa per indicare una scala con una forma simile a questo animale.
Chiocciola è anche il segno che si usa nelle e-mail: @.
Il mio indirizzo e-mail è info, chiocciola.scudit punto net (info@scudit.net)  


Lupo

Da lupo significa terribile e posso perciò avere una fame da lupo o dire che c'è un tempo da lupi. Posso anche mangiare come un lupo (moltissimo), ma soprattutto devo ricordare che chi pecora si fa lupo se lo mangia. In bocca al lupo è un augurio che porta fortuna (prima di un esame per esempio); si risponde crepi il lupo!
Essere un agnello tra i lupi o cacciarsi nella tana del lupo non conviene, ed è bene non gridare al lupo al lupo! se non c'è un pericolo reale. Si sa che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Un esperto navigatore invece è un lupo di mare.


Macaco

Scimmia furba e dispettosa: macaco si dice a un bambino che riesce a ottenere quello che vuole con la sua simpatia e con qualche sotterfugio.


Maiale - Porco

Come un maiale (o come un porco) non è mai un gran complimento: mangiare, comportarsi come un maiale; essere, sembrare un porco... be', non è molto elegante.
Cani e porci significa tutti, indistintamente, senza selezione (oggi una laurea la prendono cani e porci); gettare le perle ai porci significa dare qualcosa di buono a chi non lo merita o non sa apprezzare. Fare i propri porci comodi significa comportarsi secondo i propri interessi senza pensare agli altri.


Mandrillo

Il mandrillo, specialmente nella lingua parlata a Roma, è il rappresentante della sessualità e della virilità: essere un mandrillo quindi significa non perdere occasione per esibirsi nella propria specifica abilità di accoppiamento (forse dipende dal fatto che questa scimmia, nel periodo dell'accoppiamento, espone "spudoratamente" i genitali per manifestare il suo desiderio) 


Marmotta

Dormire come una marmotta significa dormire beatamente e anche a lungo


Merlo

Essere un merlo vuol dire essere una persona che si può prendere in giro o imbrogliare facilmente. È un merlo chi per esempio accetta di giocare a carte con dei professionisti del gioco d'azzardo sperando ingenuamente di vincere.


Mosca

Non voglio fare di una mosca un elefante: ma se mi salta la mosca al naso (se mi innervosisco) voglio il silenzio assoluto, non voglio sentire volare una mosca! Capito? Zitto e mosca! Io non farei male neanche a una mosca (e certo non sono una mosca bianca),  ma mi dispiace se lavoro tanto e poi resto con in mano un pugno di mosche. E ho sempre tanto sonno: mi deve avere punto la mosca tze-tze.


Mucca - Vacca

Poco usato il termine "mucca" nel parlato. Mentre il sinonimo vacca, terribilmente offensivo se rivolto a una donna (significa prostituta, grassa, sguaiata), si usa nell'espressione andare/mandare in vacca: vuol dire mandare a monte un progetto, non avere nessun risultato, andare a vuoto: quella mia idea di andare in vacanza in India purtroppo è andata in vacca!


Mulo

Testardo come un mulo è un modo di dire assai frequente. Ma anche essere un mulo, non solo nel senso di testardo e ostinato, ma anche nel senso di una persona che lavora instancabilmente senza fermarsi mai fino a che il suo compito non è terminato.


Oca

Oca viene definita una donna che parla troppo, e a sproposito, per mettersi in mostra. Se essere civetta (vedi) ha un certo fascino e caratterizza al massimo un po' di vanità, essere un'oca significa invece essere irrimediabilmente stupida.
Quando l'oca, oltre a parlare, ride anche, allora si dice oca giuliva.
La pelle d'oca invece può venire per il freddo o per una emozione, mentre starnazzare come un'oca non è certo elegante.


Orango

Dire orango a qualcuno è come dirgli scimmione, grosso, senza grazia, maldestro e forse anche un po' buffo.


Orso

Un orso è una persona che ama stare a casa sua, fra le sue cose, poco disponibile alla vita di società. Non si tratta di essere asociale, ma solo un po' "pantofolaio" e poco incline al divertimento di massa (l'orso, si sa, passa molto tempo nella sua caverna a dormire).
Comunque non dimenticate: non bisogna mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso!


Ostrica

Attaccato come un'ostrica: le ostriche infatti sono attaccate agli scogli e se qualcuno sta attaccato a noi allo stesso modo... be', normalmente abbiamo voglia di liberarcene.


Pantera

La pantera è bella, elegante, affascinante, un po' esibizionista, aggressiva e pericolosa. Se diciamo pantera a una donna intendiamo dire che non fa niente per nascondere di essere una "mangiauomini"


Papero

Camminare come un papero o come una papera significa in modo un po' buffo, con i piedi divaricati.
Prendere o fare una papera invece riguarda un fatto di pronuncia: se voglio dire una parola e inavvertitamente dalla mia bocca la parola esce storpiate (o addirittura ne esce un'altra), si dirà che ho preso una papera.


Pappagallo
 

Ripetere qualcosa come un pappagallo vuol dire riferire di una argomento con delle parole che abbiamo sentito da altri, forse senza neanche averle capite bene. Uno studente che ha studiato la lezione a pappagallo significa che ha imparato a memoria dei concetti senza averli veramente compresi.
Fare il pappagallo è quindi comportarsi come chi ripete una lezione imparata a memoria.
Nel linguaggio degli anni Sessanta veniva poi definito pappagallo il ragazzo italiano che stazionava davanti ai monumenti per "rimorchiare" le belle turiste straniere. 


Passero

"Passerotto non andare via" diceva in una vecchia canzone un ragazzo innamorato alla sua amata. Questo uccellino è quindi così carino e tenero che il suo nome può essere usato per chiamare affettuosamente qualcuno. Attenzione al femminile però! Passera infatti è un sinonimo scherzoso per dire organo sessuale femminile.


Pavone

Il pavone esibisce tutta la sua bellezza mostrando la coda aperta: fare il pavone, o pavoneggiarsi, significa perciò vantarsi di qualcosa, mostrare il proprio orgoglio.
Non bisogna però farsi belli con le penne del pavone: questo significa infatti prendersi dei meriti che non appartengono a noi, vantarsi di qualcosa che ha fatto un altro.


Pecora
 

Una pecora è chi segue il gregge, la massa, dietro a un capo. La pecora nera è invece l'elemento diverso all'interno di un gruppo (generalmente in senso negativo, ma più spesso in modo ironico: nella mia famiglia sono tutti commercianti. Io ho studiato filosofia, sono la pecora nera). La pecorella smarrita (nel linguaggio religioso) è chi ha perso la via del bene. E sarà opportuno che ritorni all'ovile.
Contiamo le pecore per addormentarci, chi pecora si fa lupo se lo mangia, ma soprattutto guardate le nuvole: cielo a pecorelle acqua a catinelle!


Pesce

Se devo chiedere pietà farò gli occhi da pesce fradicio, se devo essere neutrale fra due posizioni farò il pesce in barile, se devo stare zitto sarò muto come un pesce, se mi chiedono come sto dico che sono sano come un pesce. In una discoteca mi sento come un pesce fuor d'acqua,  se non so che decisione adottare dico che non so che pesci prendere
Non mi piace essere maltrattato, cioè preso a pesci in faccia; e non mi piacciono le persone senza carattere, quelle che non sono né carne né pesce.
Se in un ufficio qualcosa non funziona mi ricordo sempre che il pesce puzza dalla testa e, a proposito  di puzza, l'ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza. Il pesce grosso, si sa, mangia il pesce piccolo e la polizia qualche volta arresta i pesci piccoli perché i grossi stanno sul fondo. Comunque chi dorme non piglia pesci. E questo non è un pesce d'aprile.


Piattola

La piattola (o "pidocchio del pube") è un insetto, parassita dell'uomo, fastidiosissimo. Diremo quindi piattola a un rompiscatole, un seccatore, un disturbatore importuno, un attaccabottoni, a una persona insomma fastidiosa di cui non riesco a liberarmi.


Picchio

La caratteristica di questo uccello è quella di martellare con il becco il tronco di un albero. Questo suo movimento nervoso e agilissimo fa sì che si definisca picchio una persona estremamente dinamica, un bambino sempre in movimento, un vecchietto molto arzillo.


Piccione

Due piccioni (o meglio due piccioncini) sono due innamorati che si guardano teneramente o si scambiano effusioni. Il loro modo di dirsi dolci parole d'amore e di amoreggiare si definisce appunto tubare come piccioni.
Prendere due piccioni con una fava significa invece ottenere due risultati da un'unica azione.
Se la situazione è calma sarà però bene non tirare sassi in piccionaia per non creare una confusione che potrebbe provocare qualche danno.


Pidocchio

Il pidocchio è il fastidioso insetto che vive fra i capelli dell'uomo. Per eliminarlo (se non ci sono medicine opportune) l'unica cosa da fare è schiacciarlo.
Si dice perciò pidocchio a qualcuno che disprezziamo profondamente, a chi è avaro e meschino, a una persona che vorremmo appunto schiacciare come un pidocchio.
Un pidocchio rifatto è invece una persona che sotto l'apparenza snob non riesce a nascondere la sua originaria pochezza, la sua avarizia o la sua rozzezza.


Pinguino

Il pinguino sembra sempre indossare uno smoking, un elegante vestito per occasioni importanti. Si può dire perciò pinguino a una persona vestita bene ma evidentemente non a suo agio nell'abito che porta, un po' goffa nei movimenti.
Ironicamente si definiscono pinguini anche le suore che portano una tonaca bianca e nera.


Piovra

Per via dei suoi tentacoli la piovra è diventata sinonimo di mafia o comunque di quella criminalità organizzata che si ramifica in più direzioni.
Scherzosamente si può definire anche piovra un uomo che abbraccia una donna un po' troppo affettuosamente, come se avesse più di due mani. 


Piranha

Si tratta di un pesce carnivoro, pericoloso anche per l'uomo. Un piranha è una persona senza cuore, pronta a calpestare o a divorare gli altri per raggiungere il suo scopo. 


Pollo

Un pollo è una persona facile da prendere in giro (un po' come il merlo, vedi); sciocco, ingenuo e sempliciotto; il pollo crede subito a tutto e si lascia imbrogliare: sono stato un pollo a fidarmi di quelle persone!
Si dice invece che fa ridere i polli chi, credendo di essere spiritoso, dice una battuta umoristica che non fa ridere proprio nessuno


Pulce
 
 

Diciamo pulce a qualcuno che per le sue piccole dimensioni non può costituire un pericolo: sei una pulce, non puoi competere con me!
Avere una pulce nell'orecchio significa avere un sospetto, essere stato colpito da qualcosa che ci ha messo addosso qualche timore che prima non avevamo: le parole che mi hai detto mi hanno messo una pulce nell'orecchio!
Fare le pulci a qualcuno vuol dire criticare una persona analizzandola in dettaglio, senza nessuna benevolenza o compassione.
Il mercato delle pulci è infine quel mercato in cui si vende di tutto, oggetti di poco valore ma anche rarità e pezzi di antiquariato che, se riconosciuti,  qualche valore potrebbero averlo.


Pulcino

Fa tenerezza il pulcino e quindi possiamo chiamare così un bambino dolce e indifeso. Si dice anche bagnato come un pulcino a chi è zuppo di acqua fino alle ossa.


Quaglia

Il salto della quaglia (un antico gioco di bambini) indica oggi un brusco cambiamento di posizione ideologica. Si dice soprattutto nel linguaggio politico quando qualcuno cambia partito o ideologia per un interesse personale e spiazza così i suoi vecchi alleati o compagni.


Puzzola

Lo dice la parola stessa: la puzzola puzza.


Ragno

Ragno (o ragnetto) lo diciamo di una persona fisicamente piccola e non bellissima, ma non priva di una certa simpatia.
Non cavare un ragno dal buco vuol dire invece non riuscire a ottenere nessun risultato nonostante tanti sforzi: ho studiato a lungo come fare a risolvere questo problema, ma non sono riuscito a cavare un ragno dal buco.


Ramarro

Verde come un ramarro è l'unica espressione in cui questo lucertolone viene citato.


Rana

Gonfio come una rana (ma più spesso gonfio come un tacchino) si dice di chi è particolarmente fiero e orgoglioso per qualcosa. Andare per rane vuol dire divagare, perdere il filo del discorso. Dar da bere a una rana significa dire a qualcuno cose che sa benissimo.
Baciare un ranocchio per trasformarlo in un principe azzurro è invece un tentativo spesso fallimentare.


Riccio

Chiuso come un riccio significa non voler avere rapporti con l'esterno e non essere per niente disponibili al dialogo o alla trattativa. Gli aculei del riccio del resto sconsigliano di avvicinarsi troppo a lui.
Non è chiaro perché si dica anche godere come un riccio o il volgarissimo trombare (fare l'amore detto in modo assolutamente poco chic) come un riccio, parallelo a come un coniglio.


Rondine

Una rondine non fa primavera.
E la forma caratteristica del nido di rondine ha dato il nome a parecchi prodotti gastronomici che hanno appunto un aspetto simile a quello del nido di fango costruito da questi uccelli.


Rospo

Un rospo è esteticamente... bruttino.
Se devo sopportare una situazione sgradevole senza reagire per non provocare danni peggiori dirò che devo ingoiare il rospo. Ma se qualcuno mi dice di aprirmi e di raccontare cosa tengo dentro di me, qualcosa che non volevo dire e che in qualche modo mi fa soffrire, allora sputerò il rospo.


Sanguisuga

La sanguisuga è un animaletto che con la sua bocca a ventosa si attacca al corpo di animali e di uomini per succhiarne il sangue di cui si nutre (ed era per questo usata anche in medicina).
Oggi diciamo sanguisuga a chi "vive col nostro sangue", a chi ci toglie continuamente denaro: questa macchina è una sanguisuga, si rompe continuamente e spendo un capitale per ripararla ogni volta!


Sciacallo

Lo sciacallo mangia i cadaveri di altri animali: è quindi una persona che trae vantaggio dalle disgrazie degli altri. Sono sciacalli le persone che dopo un terremoto o una disgrazia naturale vanno a rubare nelle case abbandonate dalla gente. E episodi di sciacallaggio mediatico sono anche caratteristici di alcuni giornalisti che per vendere più copie del loro giornale speculano su fatti di cronaca e su disgrazie private di personaggi pubblici.


Scimmia

Fare la scimmia o scimmiottare qualcuno significa farne una goffa imitazione. Se il pappagallo ripete a memoria cose imparate senza capirle, la scimmia imita gestualità e comportamenti e talvolta può essere buffa.
Scimmia si dice anche a chi si muove in modo poco armonioso e coordinato: se si tratta di persona grossa potremo anche dirgli affettuosamente scimmione.


Scoiattolo

Lo scoiattolo è simpatico, agile, divertente, veloce e buffo: possiamo usare questa parola rivolti a un bambino (scoiattolino) con queste caratteristiche.


Scorpione

Lo scorpione ricorda più il segno zodiacale che non l'animale: si dice al massimo pericoloso come uno scorpione e velenoso come uno scorpione. In latino si diceva in cauda venenum, il veleno sta nella coda (oggi diciamo attenzione ai colpi di coda) alludendo al pungiglione dello scorpione che sta proprio nella sua coda. 


Scricciolo

Scricciolo è sinonimo di piccolo, gracile, minuto, magro, esile.


Serpente

Un serpente è traditore ed è sempre pronto ad attaccarti alle spalle, quando meno te lo aspetti. Quindi è meglio non scendere nella fossa dei serpenti ed è anche bene non fidarsi di chi cambia pelle come un serpente.
Diciamo però, quasi sempre ironicamente, di avere allevato/cresciuto/nutrito una serpe in seno quando una nostra creatura si rivolta contro di noi.


Squalo

Non diverso dal "caimano" (vedi), lo squalo è chi è pronto a passare sopra ogni cosa per raggiungere il proprio scopo, senza mai curarsi delle vittime che la sua azione provoca. Arrivista, crudele.


Spugna

Se sei uno che beve come una spugna sei uno che ama parecchio l'alcool. Se sei abituato a bere come una spugna allora ti dirò che sei una vecchia spugna.


Stoccafisso

Uguale a baccalà: fare o essere uno stoccafisso vuol dire restare immobile, incapace di reagire, instupidito.


Struzzo

Fare come lo struzzo (che mette la testa sotto la sabbia per non vedere): vuol dire nascondersi dai problemi, evitare di affrontare una situazione facendo finta di non conoscerla.
Possiamo però anche avere uno stomaco da struzzo: questo animale infatti mangia e digerisce ogni cosa.


Tacchino

Gonfio come un tacchino (meno frequentemente come una rana) significa inorgoglirsi, non riuscire a nascondere il proprio compiacimento per qualcosa che si è fatto o ancora di più per un complimento che si è ricevuto.


Talpa

Essere una talpa significa vederci pochissimo.
Ma nel linguaggio politico o spionistico la talpa è anche un informatore infiltrato in un gruppo per carpire informazioni: Nessuno al di fuori della polizia sapeva che stanotte dovevano arrestare il boss mafioso. Se lui è scappato è chiaro che fra i poliziotti deve esserci una talpa.


Tapiro

Il Tapiro d'oro è un premio satirico inventato da Antonio Ricci per la trasmissione televisiva "Striscia la Notizia". Il premio viene consegnato a personaggi pubblici (artisti, politici, cantanti) che sono stati segnalati per una gaffe, un errore o una magagna commessa in pubblico. Da qui anche il neologismo attapirato (potremmo tradurlo con colto sul fatto, umiliato)


Tarantola

Ma che, ti ha morso la tarantola?, si dice a chi è particolarmente agitato, incapace di stare fermo. Tutto questo per un'antica tradizione del sud Italia dove si credeva che un ballo convulso e forsennato servisse a combattere il morso di questo pericolosissimo ragno. Il ballo, noto ancora oggi, è il ballo della taranta o tarantella, e in altre regioni pizzica.


Tartaruga

Lento come una tartaruga è un modo di dire frequente. Ma anche essere una tartaruga nel senso di chiuso in una corazza, difficile da far venire fuori, introverso.


Tigre

Usiamo l'appellativo tigre ironicamente, per incoraggiare qualcuno che deve fare qualcosa di difficile (devi fare l'esame di guida? Vai tigre, e dimostra chi sei!)
Cavalcare la tigre significa sfruttare una situazione di rivolta o di malcontento generale per trarne un vantaggio personale. Una tigre di carta è invece qualcuno che in apparenza ha un'immagine che fa paura, ma in realtà non ha nessun potere né forza (espressione inventata da Mao Tze Tung)


Topo - Sorcio
 

Un topo da biblioteca è uno studioso appassionato di libri; un topo d'auto, d'appartamento o d'albergo è invece un ladro che ruba nelle auto, negli alberghi o negli appartamenti. Fare la fine del topo (specialmente dopo che qualcuno ha giocato con noi come il gatto col topo) non è piacevole.
Se per un piccolo problema ho una reazione esagerata si dice che ho fatto di un topolino una montagna. Quando invece dopo grandi traumi e conflitti abbiamo un modesto cambiamento della situazione si dice che la montagna ha partorito un topolino.
Far vedere i sorci verdi a qualcuno significa punirlo aspramente. 
E poi si sa: quando il gatto non c'è i topi ballano


Tordo

Povero tordo: viene mangiato per lo più dopo essere stato infilzato in uno spiedo. Quindi si dice infilzato come un tordo.
Sono stato un tordo è uguale a dire sono stato uno stupido, ma è poco usato. Più frequente invece l'espressione grasso come un tordo.
  


Toro

Prendere il toro per le corna vuol dire affrontare una situazione di petto, senza compromessi. Tagliare la testa al toro prendere una decisione risolutiva, drastica. Evidentemente non si può cavare latte dal toro. Essere un toro o un torello significa infine essere forte e resistente.


Triglia

E non guardarmi con gli occhi di triglia!
Significa con occhi languidi, quasi in cerca di pietà o compassione.


Uccello

Uccello è uno dei più popolari fra i numerosissimi sinonimi di organo sessuale maschile: cosicché si dice anche a chi ha la cerniera dei pantaloni abbassata gabbia aperta uccello morto.
Uccello del malaugurio lo diciamo a chi col suo pessimismo sembra quasi portarci sfortuna. Uccello in gabbia è chi soffre per l'impossibilità di agire, uccel di bosco è qualcuno che è sparito, introvabile.


Usignolo

Cantare come un usignolo o essere un usignolo significa cantare bene, avere una voce molto bella e aggraziata.


Verme

Se diciamo che qualcuno è un verme non abbiamo una grande considerazione di lui: pensiamo che sia viscido, vigliacco, traditore e bugiardo. Ma se dico che mi sento un verme voglio dire che mi sento in colpa per qualcosa che ho dovuto fare e mi dispiace da morire per le conseguenze. Chi striscia come un verme è invece un leccapiedi, un essere spregevole e infido che volentieri schiaccierei come un verme. Se qualcuno entra in camera mia all'improvviso potrebbe scoprirmi nudo come un verme. E se ho troppa fame sospetto di avere il verme solitario.


Vespa

Suscitare un vespaio significa provocare reazioni, polemiche, conflitti e confusione (un po' come tirare sassi in piccionaia).
Il vitino di vespa è invece la vita stretta di una donna ben proporzionata


Vipera

Questo serpente velenoso (con la lingua biforcuta) è usato per indicare una persona "velenosa nel parlare": una vipera è chi con le parole riesce a far male, sparlando di qualcuno, calunniandolo o colpendolo comunque nei punti più deboli. 


Vitello

Sembra parecchio sfortunato questo animale: il suo nome infatti si trova in espressioni come piangere come un vitello (piangere molto) oppure uccidere il vitello grasso (festeggiare).


Volpe

La volpe è il simbolo dell'astuzia più arguta e della furbizia. Vecchia volpe! diciamo a un amico capace di trovare sempre una soluzione ai problemi più complicati (ma lo diciamo anche ironicamente a chi si è mostrato particolarmente ingenuo). Invece fare come la volpe e l'uva significa disprezzare quello che non si può ottenere (da una favola di Esopo: una volpe affamata non riesce a afferrare un grappolo d'uva troppo in alto. "Robaccia acerba!" dice allora tra sé e sé; e se ne va)


Zanzara

La zanzara è fastidiosa è ha un suo classico ronzio: diremo quindi zanzara (quasi sempre benevolmente) a chi ci ronza intorno chiedendoci ripetutamente qualcosa, a chi infastidisce in modo non eccessivamente pesante e anche a chi sa esser un po' dispettoso.


Zecca

Animaletto parassita che si può "attaccare" all'uomo e agli animali (specialmente al cane) per succhiarne il sangue. Pericolosa per la trasmissione di malattie infettive. Diciamo zecca a una persona noiosa che ci sta sempre incollata, a una persona fastidiosa e pesante . Nel gergo giovanile zecca è lo studente vestito un po' trasandato, più o meno impegnato, politicamente di sinistra e genericamente alternativo (vedi anche in Matdid  Tra zecche e rimastini)