Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Roberto Tartaglione

VERITÀ E POTERE

 
L'intervento di Roberto Saviano alla manifestazione di Roma  per la libertà di stampa (3 ottobre 2009)
Link: Un eroe per caso; Gomorra
Esercizi difficilotti e soluzione degli esercizi

Livello intermedio 2


 
Il 3 ottobre, a Roma, durante la manifestazione per la libertà di stampa, Roberto Saviano, per raggiungere il palco, ci è passato vicino, a un metro di distanza.
Era protetto da tre uomini che lo coprivano con il corpo e con le braccia: sembrava un pulcino sotto le ali della chioccia. E noi, solo a vederlo, ci siamo commossi.
 
Finché esistono persone come lui, non ci vergogneremo mai di essere italiani.

 

  
  
Ecco il testo del suo intervento

Grazie. E adesso dove lo trovo il coraggio per parlare… Grazie.
Innanzitutto è bellissimo vedere – per me che non sono abituato – tanti visi tutti insieme. E tanto sole.
 
In questi giorni si è parlato moltissimo, ovviamente, di libertà di stampa. Ne ho scritto sul mio giornale e ho cercato… anche quando sono stato all’estero e mi hanno chiesto come fosse possibile riunirsi e protestare in nome della libertà di stampa in un paese democratico. In realtà la risposta è semplice. Ovvio: qui non vengono chiusi i giornali con la polizia politica né i giornalisti vengono arrestati. La libertà di stampa per cui stiamo combattendo è la serenità di lavorare, la possibilità di sapere che è possibile raccontare senza doversi aspettare ritorsioni, senza doversi aspettare che il proprio privato sia utilizzato come un’arma per far tacere.
L’Italia è il secondo paese dopo la Colombia per persone sotto protezione.
Raccontare, in certe parti d’Italia, costringe chi decide di farlo a difendere le proprie parole con la sua vita stessa. Vita stessa non significa soltanto col proprio corpo,  ma proprio con la propria quotidianità. Scrivere di certe cose, specie nel sud Italia, spesso è diventato complicatissimo.

Raccontare dell’economia criminale oggi è quanto di più difficile possa essere fatto, per diverse ragioni. Vengono visti come problemi marginali del paese.
A pochi metri da qui , in una via importantissima, sono stati sequestrati due ristoranti di proprietà della Ndrangheta.
Quest’estate avete seguito sicuramente la vicenda della nave affondata dinnanzi alle coste calabresi.
Questi temi avrebbero dovuto appassionare il paese. Non l’hanno fatto.
Questo tipo di indifferenza che queste notizie ricevono, isola chi racconta queste cose.
Ecco perché ci tenevo particolarmente a dare il mio contributo, non so se utile, oggi, per dire che una parte del paese ha necessità della massima libertà di espressione.
E massima libertà di espressione significa che su certi temi, sul tema per esempio della legalità, dovremmo essere uniti, E non dovrebbero esserci in questo senso delle divisioni. La legalità dovrebbe essere la premessa del dibattito politico, non il risultato.

Oggi sono contento anche che siamo così tanti perché moltissimi giornalisti che sono caduti negli ultimi anni, penso ad
Anna Politkovskaya, Christian Poveda, la Estemirova, decine di giornalisti in Messico, sono caduti sognando di poter realizzare nei loro paesi una democrazia come quella europea, come quella anglosassone. Sono caduti sognando una libertà di stampa come quella europea, come quella anglosassone.
Oggi se noi compromettiamo questa libertà di stampa, compromettiamo anche la loro memoria, anche il loro lavoro. E questo sarebbe gravissimo.
Siccome non voglio parlare troppo, un ultimo pensiero ovviamente va a quello che è successo a Messina. Frutto ovviamente non della natura, ma del cemento. E se si permette a chi scrive di rispondere soltanto alla propria coscienza e di rispondere soltanto alla qualità delle proprie parole, molto probabilmente la parola avrebbe potuto evitare catastrofi del genere. Perché raccontando, riportando, dando alla parola un nuovo valore è possibile in qualche modo trasformare la realtà.

Le mafie ci hanno tolto un termine fondamentale che, per esempio, è l’onore. L’onore. La mafia ha infangato questo termine… definendosi uomini d’onore. Oggi credo che trovandoci qui, abbiamo in qualche modo dimostrato che il paese tiene al suo onore, tiene all’onore di chi è caduto per la libertà di stampa, che una parte del paese la libertà di esprimersi la paga sulla propria pelle.

E in ultimo un concetto molto semplice: tutto quello che sta accadendo in questi giorni dimostra una vecchia, antica verità: ossia che verità e potere non coincidono mai. Grazie mille.