SCUDIT, SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, MATERIALI DIDATTICI DI ITALIANO PER STRANIERI
A CURA DI ROBERTO TARTAGLIONE E GIULIA GRASSI


 

Materiale: n. 156  -  Data: 12.02.2006  - Livello: elementare 2 (A2/B1) - autore: Roberto Tartaglione

A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE

Le più famose maschere italiane (testo aggiornato a gennaio 2018)
Link: Carnevale nella Roma dei Papi: quando Roma era come Rio de Janeiro


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Con la riforma del teatro del Seicento, le maschere (per secoli protagoniste assolute delle opere teatrali) scendono dal palcoscenico e diventano patrimonio popolare, protagoniste specialmente della tradizione del Carnevale.

Ogni maschera ha una sua caratteristica regionale e una sua caratteristica psicologica, legata al personaggio che rappresenta. Fra le più famose ricordiamo prima di tutto Arlecchino  e Pulcinella:
Arlecchino è povero, poverissimo, e il suo vestito è fatto tutto di toppe colorate: il suo nome deriva probabilmente da  Hellequin, un demone un po' buffo della tradizione popolare nordica.
Di mestiere fa il servo: è di origine bergamasca, ma poi diventerà veneto.
Pulcinella è napoletano. Il suo nome è di origine incerta: forse deriva da pulce, forse da pulcino.
Il personaggio rappresenta il popolo napoletano sempre sfruttato dai potenti e sempre affamato.
A differenza di Arlecchino, Pulcinella non ha solo il ruolo di servitore, ma anche di altri personaggi e spesso ha una venatura, oltre che comica, anche drammatica.

...ed ecco qui altre 8 maschere italiane
che abbiamo rispettosamente associato
a 8 personaggi piuttosto famosi
del mondo della politica

 
Il Dottor Balanzone è bolognese: saccente, erudito, pedante, brontolone, sputasentenze, esperto in ogni scienza e arte, la sua caratteristica principale quella di chiacchierare senza fermarsi mai, dicendo cose senza senso che nessuno capisce (ma sempre con aria dottorale e seriosa).
Il suo nome deriva probabilmente da balla nel senso di bugia, frottola.
Il nome Brighella viene da brigare cioè organizzare di nascosto le cose per averne un vantaggio  (vedi anche video sulla parola "briga"). E in effetti Brighella, bergamasco di origine, anche se gli assomiglia, è parecchio meno ingenuo di Arlecchino che invece ha sempre fame e si specializza nell'arte di arrangiarsi.
Capitan Spaventa è detto anche Capitan Fracassa perché combatte più con la lingua che con la spada.
Porta con sé un grosso spadone ed è temerario e intrepido.
Il personaggio prende in giro gli ufficiali del suo tempo ed è di origine ligure.
Colombina, unica donna di rilievo nel panorama delle maschere,  è una servetta veneziana un po' civetta, che si lascia corteggiare volentieri da tutti senza fare tante storie.
Ma è furba e scaltra: non si lascia imbrogliare facilmente e sa rimettere gli uomini al loro posto quando esagerano. Anche Arlecchino, suo eterno fidanzato, con lei deve stare molto attento.
È decisa, vivace e graziosa.  Ed è una gran chiacchierona.
Gianduja è un gentiluomo piemontese di origini contadine: non ama la rissa ma è sempre dalla parte degli oppressi e contro i tiranni. La sua caratteristica principale è il buonsenso, ma è anche testardo e un po' sospettoso.
Ama moltissimo il buon vino e mangiar bene.
Il nome deriva dal piemontese Gioan d'la douja, che vuol dire Giovanni del boccale (perché appena entra in un locale chiede sempre da bere).
Arlecchino e Brighella si trovano spesso in rapporto con Pantalone, ricchissimo e avarissimo mercante veneziano.
Pieno di soldi, ha sempre paura di perderli e la sua caratteristica è quella di lagnarsi continuamente (per questo la gente spesso lo evita).
Ma non è intelligentissimo e prenderlo in giro è abbastanza facile. Ci riescono qualche volta anche Arlecchino e Brighella, mentre ci riescono sempre la moglie e la figlia.
Sa Merdule è una tipica maschera della Sardegna che rappresenta il proprietario di buoi (sa boes).
Nella tradizione agricola e contadina queste figure hanno la funzione propiziatoria di proteggere gli animali che sono l'unica ricchezza di cui disponga la popolazione.
Tartaglia è sicuramente una delle maschere più comiche: la sua origine è forse veronese o forse napoletana. Certo è che a Napoli ha avuto grande successo e molti eredi.
Tartaglia è balbuziente e quando parla non si sa mai dove i suoi discorsi andranno a finire. Le cose che dice sono spesso incomprensibili ma proprio in questo non-sense sta gran parte della sua comicità.

FEBBRAIO A ROMA?
DA NON PERDERE!!!