Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Giulia Grassi

 
'MERAVIGLIOSO URBANO': L'INVENZIONE DELL'ESTATE ROMANA
 

La nascita dell'Estate romana nel 1977: piccola cronistoria di un'idea decisamente originale, parecchio folle e vincente
Esercizi d'estate con soluzione
 
 

Livello intermedio 1


 
 
 
25 agosto 1977 - Roma, Basilica di Massenzio al Foro Romano - sera: su uno schermo all'interno delle enormi rovine viene proiettato il film Senso, di Luchino Visconti. L'ingresso è gratuito e davanti allo schermo si affollano alcune centinaia di persone.
La sera dopo, la proiezione a pagamento dei film della serie del Pianeta delle scimmie è seguita da migliaia di persone.
Comincia così uno degli 'esperimenti' più creativi, e folli, degli anni '70 del secolo scorso, l'Estate Romana. La rassegna cinematografica alla Basilica di Massenzio, intitolata Cinema epico, è il cuore della manifestazione. Al cinema si aggiungono rassegne di danza, teatro, musica ecc. Alla Basilica di Massenzio, altri luoghi del centro e della periferia. 
Oggi Estate Romana indica il complesso degli eventi culturali e ricreativi di Roma in estate (click per il 2010): le modalità e lo spirito sono però parecchio diversi dalle edizioni di trenta o venti anni fa.
 


L'Estate Romana nasce dall'intuizione di un architetto amante del cinema, Renato Nicolini, Assessore alla Cultura del comune di Roma, nella giunta comunista del sindaco Giulio Carlo Argan (uno dei più grandi storici dell'arte del secolo scorso). Un'intuizione che è subito premiata da un grande successo.

All'epoca a Roma non esisteva una vera politica culturale, meno che mai in estate. La cultura era riservata a gruppi sociali ristretti e praticata nei musei, nei teatri, nelle sale da concerto, nei cineclub, in spazi chiusi e solitamente collocati nel centro urbano. Quest'ultimo, ricco di monumenti e di storia, era inoltre nettamente separato dalle periferie, sterminate e abitate da un proletariato che si riteneva scarsamente acculturato e, in ogni caso, dai gusti 'popolari' (sinonimo di 'rozzi'), quindi poco interessato alla 'cultura alta'.
Erano poi anni difficili, i cosiddetti anni di piombo.
La violenza urbana, soprattutto di tipo politico, generava insicurezza e paura, spingendo i cittadini a chiudersi nel sicuro delle proprie case. Così era a Roma, come e più che in altre città italiane. Il 1977 è uno degli anni più terribili: più di 2.000 attentati terroristici, 32 persone gambizzate, 12 morti ammazzati.
 




 
Napoleon, di Abel Gance (1927)
le proiezioni, entrambe davanti al Colosseo,
del 1981 (in alto) e del 2007 (in basso)

  Proprio in quell'anno terribile viene inventata l'Estate Romana.
Non solo i cittadini sono spinti ad uscire dalle proprie case e a riappropriarsi delle strade e degli spazi urbani, ma agli eventi proposti partecipa un pubblico misto, eterogeneo per classe sociale e livello culturale: "Il senso più profondo dell'iniziativa era affidato all'incontro e alla mescolanza" ricorda Nicolini, che racconta questo divertente episodio: "La sera dell'inaugurazione arrivai a Massenzio solo a mezzanotte. C'erano oltre 4000 persone e su una panca, in fondo, mi sedetti tra una famiglia romana che si era portata da mangiare i rigatoni da una parte e alcuni ragazzi che tentavano di fumare uno spinello dall'altra". Studenti, professionisti, intellettuali e sottoproletari seduti nello stesso luogo per vedere lo stesso film. L'obiettivo era chiaro: superare la divisione tra 'cultura alta', d'élite, e 'cultura bassa', popolare.
 
L'Estate Romana ha immediatamente un enorme successo, e Roma torna a vivere. Tutto bene? Certo che no, siamo in Italia: le polemiche cominciano subito.
Nicolini viene accusato di promuovere non la cultura ma l'effimero culturale, realizzando eventi sì spettacolari e coinvolgenti ma transitori (effimeri, appunto), che non incidono in modo permanente sulla città, che avrebbe bisogno di infrastrutture permanenti. Da qui, poi, l'accusa di sperperare denaro pubblico e, anche, di promuovere la manifestazione solo per ottenere consensi elettorali.

Naturalmente non siamo d'accordo: per noi si è trattato (usiamo il passato, perché oggi l'Estate Romana ha caratteri diversi) non di effimero ma, rubando la bella definizione di Renato Nicolini, di meraviglioso urbano.
 
IL FESTIVAL DEI POETI A CASTELPORZIANO (giugno 1979)

Sulla spiaggia di Castelporziano, vicino a Roma, più di 20.000 giovani ascoltano (e contestano) poeti italiani e stranieri, in una vera e propria battaglia culturale. Chi ha partecipato? Dario Bellezza, William Burrougs, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Allen Ginsberg, Dacia Maraini, Peter Orlovsky, Edoardo Sanguineti e altri.
 

 

La storia dell'Estate Romana
in un programma televisivo del 2007