Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma 

 
 
 

 
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Giulia Grassi
 

Piazza San Pietro in Vaticano


 


ANTONIO TEMPESTA, Pianta di Roma, 1593

 
La storia di Piazza San Pietro, e della grande Basilica vaticana, è molto complicata (vedi Da Caligola a San Pietro). 
La pianta del Tempesta mostra la situazione nel 1593. La chiesa fatta da Michelangelo non è ancora stata allungata da Carlo Maderno (1603-1612), ed è ancora in piedi la facciata dell'antica chiesa costantiniana. La Platea S. Petri è uno spazio irregolare, con il grande obelisco innalzato nel 1586 e la fontana collocata nel  1490 (sostituita nel 1614 da quella del Maderno). 
Nella pianta si vedono anche la via Alessandrina (detta via Recta, poi via Borgo nuovo), aperta da papa Alessandro VI per i Giubileo del 1500; e il Cortile del Belvedere, realizzato da Donato Bramante per Giulio II (doveva ospitare la ricca collezione di statue antiche del papa ma anche spettacoli e intrattenimenti).

Nel 1656 papa Alessandro VII Chigi incarica Gian Lorenzo Bernini di sistemare urbanisticamente l'area. L'artista progetta due piazze: una a forma di trapezio, adiacente alla facciata del Maderno, e una di forma ellittica (ovale). Fa questo per stabilire una "distanza" tra il grande spazio ovale e la chiesa, in modo da facilitare la visione della cupola michelangiolesca: questa, infatti, aveva perso importanza dopo che Maderno aveva allungato la basilica e costruito la monumentale facciata. 
La piazza ovale, circondata da enormi portici colonnati, simboleggia l'
abbraccio della mater ecclesia a tutti i fedeli del mondo, ma ha anche lo scopo di "regolare" il percorso delle processioni. C'è chi pensa che l'idea dei portici è nata proprio dalla consuetudine di costruire "portici effimeri", cioè provvisori, in occasione di particolari cerimonie religiose: due quadri anonimi che rappresentano la "Processione del Corpus Domini in Piazza San Pietro all'epoca di Papa Innocenzo X", quindi prima della realizzazione del colonnato, mostrano portici effimeri, fatti da pali ricoperti di fogliame che sostengono velari (a). 

La realizzazione di Via della Conciliazione (1936-1937), con la distruzione della Spina di Borgo (b), ha totalmente annullato l'effetto di sorpresa che provocava la vista della grande piazza: ad essa si giungeva, infatti, attraverso strade strette fiancheggiate da alti palazzi che la "nascondevano" completamente, cosicché grande era la meraviglia quando si sbucava nell'enorme piazza colonnata, dominata dalla basilica. È stato uno degli "sventramenti" più disastrosi degli inizi del XX secolo.
 

a
                                                                       b