SCUDIT,
SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, |
|
Vediamo se siete bravi: cosa hanno in comune tutte queste parole? spaghetti Va bene: siamo sicuri
che avete pensato al fatto che sono tutti nomi che si riferiscono
alla pasta. Ed è vero. spaghetti < spago
(e ci sono anche spaghettini e spaghettoni) L'italiano è una lingua ricchissima di suffissi alterativi. Di solito pensiamo che questi suffissi siano solo -ino, -etto, -one, -accio, ma in realtà sono molti, moltissimi di più. Una bella lista?
-accio - Teoricamente indica
caratteristiche negative, ma spessissimo è usato in senso ironico e
affettivo: tempaccio, ragazzaccio, coltellaccio, geniaccio. Nota 4: Molti
nomi alterati assumono un significato proprio, quasi indipendente
dalla parola da cui derivano: un fornello non è (più) un
piccolo forno, gli scarponi non sono grandi scarpe,
il colletto non è un piccolo collo ecc.
E COME LA METTIAMO CON I VERBI? Non solo nomi, aggettivi e avverbi si possono alterare. Con l'uso di alcuni suffissi anche il significato di parecchi verbi può prendere caratteristiche diverse. Qualche esempio? FUMICCHIARE (<fumare) Significa "fumare un po'". Si può dire riferendosi a una persona che fuma poco. Ironicamente però, se una persona fuma moltissimo, alla domanda "Fumi molto?" risponde: "Io? Ehm ehm... insomma, fumicchio". GIOCHERELLARE (<giocare) Normalmente una persona dice che gioca a carte, gioca a tennis o gioca al casinò. Ma quando la stessa persona muove una penna fra le dita per nervosismo o anche solo per abitudine, si dirà che "giocherella con la penna". GIRELLARE / GIRONZOLARE (< girare) Quando si passeggia senza una meta precisa, magari solo per fare due passi e sgranchirsi un po' le gambe, possiamo dire che gironzoliamo per le strade della città. LEGGIUCCHIARE (<leggere) "Leggere un po'": possiamo dirlo di un bambino che sta imparando a leggere ("è così piccolo eppure già leggiucchia"), ma anche di noi stessi: "Ultimamente ho tanto da fare e ho solo il tempo per leggiucchiare qualche romanzo". PARLOTTARE (<parlare) Vi è mai capitato di vedere due persone che parlano a bassa voce molto attente a non farsi sentire dagli altri? Staranno forse parlando male di noi? Non mi fido delle persone che parlottano così in privato! PIAGNUCOLARE (<piangere) Lamentarsi insistentemente, spesso infastidendo chi è con noi: "Basta piagnucolare, adesso è il momento di fare qualcosa!". SBACIUCCHIARE (<baciare) Baciare ripetutamente con forte carica di affetto. Si può sbaciucchiare un bel bambino (che di solito non ne è felice), ma si può anche dire che due adolescenti si sbaciucchiano sulla panchina nel parco. SBEVAZZARE (<bere) Bere alcolici in quantità notevole. Scherzosamente si dice sia di una persona che ama bere ("è uno che sbevazza") sia riferendoci a occasioni in cui si è bevuto più del normale ("ieri sera alla festa abbiamo tutti sbevazzato un bel po'"). SCORRAZZARE (<correre) Correre a destra e a sinistra senza fermarsi mai, un po' come fanno i bambini lasciati in completa libertà. SCRIBACCHIARE (<scrivere) Scrivere ma senza impegno o senza eccessiva voglia di farlo: "Ho scribacchiato qualche foglio di carta, ma non ho nessuna voglia di scrivere questa tesi di laurea". SPUTACCHIARE (<sputare) Questo verbo, che si riferisce a un'azione poco elegante, si usa quasi sempre scherzosamente. Qualche volta se si parla a lungo e con la bocca secca si rischia di sputacchiare in faccia ai nostri interlocutori. Ma in un film western c'è pure spesso un vecchietto sdentato che sputacchia a destra e sinistra masticando tabacco. SVOLAZZARE (<volare) Volare senza una direzione precisa, spesso con movimenti imprecisi e agitati: è il tipico modo di volare di pipistrelli o di farfalle; ma "svolazzare" si può dire anche riferendosi a fogli di carta trascinati dal vento o ai capelli che si muovono scompostamente a causa dell'aria, per esempio quando si sta in moto o affacciati al finestrino di un treno (almeno finché i treni avevano finestrini che potevano essere aperti). TAGLIUZZARE (<tagliare) Tagliare qualcosa in tanti piccoli pezzettini (per es. tagliuzzare il basilico per preparare il pesto). TROTTERELLARE (<trottare) "Il trotto" è una tipica andatura del cavallo: "trotterellare" significa quindi procedere trottando o più in generale camminare incessantemente a piccoli passi, saltellando. In senso figurato troterelliamo quando dobbiamo muoverci molto per un motivo, un impegno o un lavoro ("oggi ho trotterellato tutto il giorno!") VIVACCHIARE (<vivere) Vivere alla meno peggio, tirare avanti, avere una vita di stenti: "Con quello che guadagnano molti pensionati oggi riescono appena a vivacchiare!"
ESERCIZIO 1
A: Un piccolo albero di Natale è un
1
alberino B: Una brutta giornata in cui le cose vanno tutte male è una
1
giornatona C: Una persona che non ha mai studiato disegno o pittura ma che dipinge molto bene, diciamo che ha un
1
talentastro D: Un vino che non ci piace perché ha un sapore troppo dolce, diciamo che è:
1
dolcetto E: Un cane piccolo lo chiamiamo:
1 canino
ESERCIZIO 2 A: Si sbaciucchiano fra loro:
1 Due
attori in un film porno B: Di solito piagnucolano
1 Gli
uomini quando hanno un po' di febbre C: Se una persona si annoia, qualche volta
1
giocherella con un oggetto fra le mani D: Una persona ha mal di testa perché la sera prima
1 ha
leggiucchiato un libro E: Ho conosciuto parecchie persone
1
vivacchiando con il mio stipendio
ESERCIZIO 3 Naturalmente nel parlato quotidiano ognuno usa le alterazioni come vuole e in qualche caso, se le parole non sono cristallizzate nel significato, la scelta di una o di un'altra alterazione è del tutto soggettiva. Quindi in questo esercizio (in particolare al punto B) la scelta può dipendere dalla sensibilità dei parlanti. A: Distingui campana, campanello, campanaccio
B: Distingui vecchietto, vecchino, vecchiaccio
D: Distingui giallo, giallino, giallastro/verdastro
E: Distingui porta, portone, portoncino
SOLUZIONI
Esercizio 1: A2, B4, C2,
D3, E3.
|