Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri, aggiornato ogni mese, a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi - Scudit, Scuola d'Italiano Roma

 
  Roberto Tartaglione

DISCORSO SUL METODO
(ma da non prendere sul serio)

Sono anni di grande fermento per quanto riguarda l'insegnamento delle lingue straniere. C'è un'immensa offerta di corsi di formazione per insegnanti, ci sono grandi dibattiti su metodi e approcci didattici e c'è chi è pronto a farsi uccidere pur di sostenere che uno specialista in didattica dell'italiano LS è tutt'altra cosa rispetto a uno che è specializzato in didattica dell'italiano L2. Oggi parliamo di metodi.

TUTTI I LIVELLI, MA SPECIALMENTE PER GLI INSEGNANTI
CHE HANNO VOGLIA DI GIOCARE UN PO'


 

 

     

INDICI MATDID:    cronologico   |  per argomento   |   per livello   |   analitico


 
 
 
 

 

 

Tempo fa, in Matdid, avevamo inserito un testo che probabilmente è il più antico "manuale" per l'insegnamento delle lingue straniere: una "lettura" del III secolo d.C. che i giovani romani usavano per studiare il greco.
Avevamo poi fatto una traduzione in italiano di quel pezzetto ed era venuta fuori una lettura non troppo diversa da quelle che circolano anche oggi nei manuali di insegnamento delle lingue. Riportiamo qui sotto il testo originale e a fianco la nostra (libera, ma non troppo) traduzione in italiano:

 
- Ti va di venire con me?
- Dove?
- Volevo andare a trovare il nostro amico Lucio.
- Che gli è successo?
- Eh, è influenzato.
- Ah sì? Mi dispiace: da quando?
- Da un po' di giorni.
- Sai dove abita?
- Non sta lontano. Dai, cammina.
- Questa è casa sua, mi pare...
- Sì sì, è questa. Ecco il portinaio. Ora gli chiediamo se possiamo entrare e vedere Lucio.
 
Portinaio - Vi serve qualcosa?
 
- Sì, volevamo vedere Lucio per sapere come sta.
- Ah, va bene, salite pure.
- Che scala?
- Scala B, primo piano. La porta a destra. Suonate il campanello e vedete se vi apre.
- Grazie.

(i due suonano e apre la domestica extracomunitaria)

- Buongiorno. Volevamo fare visita al signor Lucio. Se è sveglio può dirgli che siamo qui?
- Il signore non c'è.
- Come non c'è? E dov'è andato?
- È sceso a fare due passi
- Allora sta meglio, ci fa piacere. Ok, quando torna può dirgli che siamo passati a trovarlo?
- Certamente.
- Grazie e arrivederci
 

Questo testo ci ha sempre incuriosito non solo per la sua modernità, ma anche per il fatto che (in qualche modo) potrebbe essere adattato a un po' tutte le metodologie e agli approcci didattici che sono andati di moda nell'ultimo secolo.

Per questo abbiamo immaginato - con un pizzico di ironia - come avrebbe potuto essere impiegato nelle varie correnti didattiche e pedagogiche più conosciute (dal metodo Berlitz, al metodo situazionale, dal metodo grammaticale, all'approccio comunicativo e globale, e, per non offendere nessuno, abbiamo immaginato anche come useremmo noi di Matdid un testo così).

Ne è venuto fuori questo materiale che mettiamo online oggi. E stavolta siamo sicuri di accontentare tutti!



 

Il "metodo Berliz" punta a far memorizzare agli studenti formule e frasi chiave che saranno poi prodotte automaticamente al momento giusto, proprio perché ripetute molte volte. Ecco qualche esercizio che si può trarre dalla nostra lettura:
 

RISPONDERE ALLE VARIE FRASI COME NEL MODELLO

 
- Volevo andare a trovare il nostro amico Lucio - Che gli è successo?
- Volevo andare a trovare il nostro amico Ugo -...........................................
- Volevo andare a trovare il nostro amico Marco -...........................................
- Volevo andare a trovare il nostro amico Peppe -...........................................
- Volevo andare a trovare il nostro amico Filippo -...........................................
- Volevo andare a trovare il nostro amico Gino -...........................................
- Volevo andare a trovare il nostro amico Giulio -...........................................
- Volevo andare a trovare il nostro amico Enzo -...........................................
- Volevo andare a trovare il nostro amico Tano -...........................................
- Volevo andare a trovare il nostro amico Mario -...........................................
 
- Questa è casa sua, mi pare - Sì sì, è questa
- Questa è la sua villa, mi pare -...........................................
- Questa è la sua residenza, mi pare -...........................................
- Questa è la sua abitazione, mi pare -...........................................
- Questa è la sua mansarda, mi pare -...........................................
- Questa è la sua  dimora, mi pare -...........................................
- Questa è la sua monocamera, mi pare -...........................................
- Questa è la sua palazzina, mi pare -...........................................
- Questa è la sua baracca, mi pare -...........................................
 

Di moda in particolare fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, le letture situazionali cercavano di dare agli studenti la "chiave" per cavarsela nelle situazioni considerate "quotidiane": al bar, alla stazione, all'ufficio postale ecc. Ecco quindi la versione "situazionale" della nostra lettura.

 

Accetti di
Fremi dal desiderio di
Hai voglia di
Ti aggrada
Ti andrebbe di
Ti va di
Vuoi
venire con me?   Volevo andare a trovare il nostro amico
camerata
collega
commilitone
compagno
conoscente
Lucio
 
Che gli è successo?
Cosa gli è capitato?
In che guaio è incorso?
che cavolo
cazzo
cosa
diavolo
mai
ha?
  Lucio è ammalato
febbricitante
indisposto
infermo
influenzato
malato
sofferente
  Questo mi addolora
mi affligge
mi dispiace
mi ferisce
mi sconvolge
mi turba
 
Lucio è malato da due giorni
ieri
una settimana
un mese
un semestre
un anno
un lustro
un decennio
un cinquantennio
un secolo
un millennio
  Sai dove abita?
alloggia?
dimora?
pernotta?
risiede?
sta di casa?
vive?
  Non sta lontano affrettati
avanza
cammina
deambula
incedi
marcia
muoviti
procedi
 
Questa è
 

 

 

Questo è

casa sua
la sua abitazione
la sua baracca
la sua dimora
la sua
garçonnière
la sua roulotte
la sua tenda


il suo alloggio
il suo domicilio
il suo igloo
 

  Volevamo vedere Lucio per sapere come sta
come va
come se la passa
se è vivo
se sta bene

il bollettino medico
la diagnosi
le sue condizioni di salute
 

Sicuramente è il metodo che ha avuto maggior successo in Italia: considera la grammatica lo strumento principale (se non unico) per appropriarsi della lingua straniera. La capacità comunicativa viene assai minimizzata mentre quella di risolvere quesiti formali viene premiata dalla scuola con un bel voto!
Per esempio, qui, il classico esercizio sul congiuntivo:
 

COMPLETARE CON I VERBI AL CONGIUNTIVO

 
SI dice che Lucio /AMMALARSI/ ......................................... malgrado questa non /ESSERE/ ........................... proprio una stagione che /CARATTERIZZARSI/ .............................. per la diffusione delle influenze: che lui /PRENDERE/ .................................. virus prima che /ARRIVARE/ .............................. l’estate?  
Aspettando che lui /GUARIRE/ ........................... vorremmo che tutti i suoi amici /PREGARE/ ............................ per lui affinché /RIMETTERSI/ .......................... presto, giacché ci piacerebbe  che lui /TORNARE/ ........................................ in forma e /RICOMINCIARE/ ............................... a fare il suo lavoro sebbene /ESSERE/ ........................ noto a tutti che Lucio non /LAVORARE/ .......................... mai troppo volentieri.
Magari il nostro sogno si /REALIZZARSI/ ..................................... !

 

DEL RESTO, CHI DI NOI NON CADE MAI IN QUALCHE...
ECCESSO GRAMMATICALE?

 

(Rappresentazione teatrale di studenti di Scudit,Scuola d'Italiano Roma)

Nato anche come reazione ai metodi grammaticali, l'approccio comunicativo mira a valorizzare gli aspetti linguistici più strettamente legati alla comunicazione "autentica", esaltando la "centralità dello studente" nel processo di apprendimento e postponendo gli aspetti formali rispetto a quelli immediatamente comunicativi degli enunciati.
Ecco un esercizio di "ricomposizione del testo".
 

RIORDINARE LE PAROLE IN MODO CHE LE FRASI ABBIANO SENSO.
SE TROVATE CHE ABBIANO SENSO GI
À COSÌ, ALLORA SIETE DEI GENI!

 
- Me venire di va con ti?
- Dove?
-
Amico, volevo trovare il nostro andare a Lucio.
- Gli è che
successo?
- Influenzato è eh.
- Ah sì? Quando dispiace mi da?
- Da giorni di un po'.
- Abita dove sai?
- Lontano sta. Dai, non cammina.
- Mi pare
casa, è sua questa ...
- Sì sì, ecco ora Lucio. Possiamo entrare e vedere il portinaio gli chiediamo se è questa..
 
- Vi qualcosa serve?
 
- Sì, sta per sapere come volevamo vedere Lucio.
- Ah, va pure, salite bene.
- Scala che?
- La porta B, vi suonate piano il primo campanello a destra. E se apre vedete scala.
- Grazie.

- Al buongiorno signor Lucio, può dirgli che visita è. Se siamo qui volevamo fare sveglio?
- Il non signore
c’è.
- Non c'è andato? Come e dov'è?
- È a due passi fare sceso
- Allora può dirgli che sta meglio. Quando torna a trovarlo ci fa piacere. Ok, siamo passati?
- Certamente.
- Grazie e arrivederci
 

L'approccio globale deriva da quello comunicativo e tende a valorizzare le esperienze sensoriali e la
partecipazione del corpo nell'apprendimento della lingua. Ecco la nostra lettura trattata in stile "globalista"
 

PER STUDENTI DAI 21 ANNI IN SU

 

 

PER STUDENTI ADOLESCENTI

 

Per Matdid non possiamo parlare di un "approccio" strutturato. Ma visto che uno stile abbastanza marcato ce lo abbiamo anche noi, non possiamo evitare, dopo aver preso (bonariamente) in giro tutti gli altri, di prendere un po' in giro anche noi e i nostri tic...

 

Ti va di venire con me?
COMPLETARE ON IL VERBO "ANDARE" O CON IL VERBO "VENIRE"

1. Ti va di ....................................... con ME?
2. Ti va di ....................................... con LUI?
3. Ti va di ....................................... con NOI?
4. Ti va di ....................................... con LORO?

 
Dove?
Volevo andare a trovare
il nostro amico
Lucio.
TUTTO SU "LUCIO"

Lucio era un nome molto frequente nell'antica Roma: significa "luminoso" e deriva da lux latino che significa "luce" (come in greco leukos e in sanscrito ruc).
Lucilla, Luciano e Lucilio sono nomi derivati, ma oggi sicuramente il nome derivato più diffuso è Luca.

 
Che gli è successo?
Eh, è influenzato.
LE MALATTIE NELLA STORIA DELL'ARTE (a cura di Giulia Grassi)

Rembrandt, La lezione di anatomia del dottor Tulip, 1632

 
Ah sì? Mi dispiace: da quando?
Da un po' di giorni.
PERCHE' SI DICE GIORNO E NON DÌ?

Tutti sanno che in latino giorno si diceva DIES (e infatti in italiano moderno esiste lune-dì, marte-dì, mercole-dì, gioved-dì e vener-dì). E qualche volta usiamo la parola "" proprio per dire "giorno" (prendere una medicina due volte al dì).
E allora da cosa deriva "giorno"?
Deriva dall'aggettivo latino formato sulla parola "dies". L'aggettivo è "diuturnus" (e l'aggettivo diuturno esiste anche in italiano!)
Come è noto ai nostri lettori, che "D+ i+vocale" si trasformi in G non è strano. Anche "radium" latino dà in italiano "raggio" e del resto da "pomeridianum" (post meridianum, cioè dopo mezzogiorno) viene pomeriggio.
Non ve ne frega niente? Ok, lo so, ma a noi piacciono un sacco le storielle così!

 
Sai dove abita?
Non sta lontano. Dai, cammina.
Questa è
casa sua, mi pare...
LA CASA DEGLI ANTICHI ROMANI?
GUARDA IL LINK!

Vivere a Roma
2000 anni fa

 
Sì sì, è questa.
Ecco il
portinaio.
Ora gli chiediamo se
possiamo entrare e vedere Lucio.

Portinaio - Vi serve qualcosa?
"PORTIERE" E "PORTINAIO" SONO SINONIMI E SI USANO (QUASI) INDIFFERENTEMENTE

Esercizio: delle frasi che seguono solo una non ha senso. Quale?

1. Il portiere custodisce il palazzo
2. La portinaia mi ha indicato l'appartamento di Lucio
3. Il portiere ha parato un goal
4. Ho aperto la portiera con la chiave
5. Ho bevuto un bicchiere di Portiere Rosso del 1998

 

Bene: a questo punto abbiamo preso un po' in giro proprio tutti. Non ci resta che fare una telefonata a qualche nostro amico (ex amico?) per scoprire se ci ha perdonato.

 

 

   

 


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