Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma |
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In
occasione dell'inaugurazione degli stabilimenti di Cinecittà, nel 1937,
è stato realizzato un manifesto che esprime molto bene la retorica
imperiale di epoca fascista: infatti uno degli obiettivi del regime era emulare
la gloria e la potenza dell'antico impero romano. |
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Il
manifesto ricorda le vedute
calcografiche (incisioni) di Roma antica. La visione dall'alto a
volo d'uccello, che permette la rappresentazione tridimensionale e dettagliata di teatri di posa, set all'aperto, magazzini, piscine; il cartiglio in primo piano, con la descrizione di quello che appare nella veduta: tutto questo ricorda le incisioni realizzate nel XVIII secolo da Giovan Battista Piranesi. |
Guardiamo il frontespizio dell'opera Il Campo Marzio dell'antica Roma (1761-1762), un volume con 42 tavole che illustrano i monumenti antichi di questa importante area della città. A parte il formato, orizzontale nel manifesto e verticale nel frontespizio, la somiglianza è molto evidente. Piranesi è nato a Venezia nel 1720. Nel 1744 è venuto a Roma, dove è rimasto fino alla sua morte nel 1778. È stato un grande interprete di Roma, sia della città "moderna", con le chiese, le piazze e i grandi palazzi aristocratici sia, soprattutto, della Roma antica e della romanità. Le sue incisioni hanno diffuso in tutta Europa il mito della "magnificenza" di Roma. Sono bellissime, e molto suggestive. Piranesi usa punti di vista insoliti, spesso dal basso verso l'alto: così può accentuare la monumentalità e solennità delle architetture, che appaiono gigantesche. Il senso di potenza è |
poi accresciuto dall'uso
drammatico della luce e dell'ombra, che creano un contrasto
chiaroscurale molto emozionante. Di conseguenza, le rovine non danno l'idea un po' malinconica della decadenza di Roma, della fine della gloria imperiale, ma al contrario ne suggeriscono l'eternità: se le rovine sono così gigantesche, come dovevano essere i monumenti ancora intatti? C'è l'idea che proprio le stesse rovine testimoniano quanto è stata grande Roma. |
Un
critico ha scritto che l'immaginazione di Piranesi era così forte che
ha costretto i suoi contemporanei e i posteri a guardare l'architettura
romana coi suoi occhi. Certi viaggiatori, come Goethe e Flaxmann, quando sono venuti in Italia e hanno visto i monumenti "dal vero", davanti a certi edifici sono rimasti delusi: in base alle incisioni di Piranesi se li erano immaginati più solenni e grandiosi di come erano veramente. E non pochi architetti neoclassici hanno progettato edifici che si ispirano più alla romanità di Piranesi che non alla romanità delle autentiche architetture romane: fra di loro ci sono Robert Adam e John Soane. |
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vedute
calcografiche:
il termine veduta indica la rappresentazione di un paesaggio
urbano o naturale. La calcografia è invece una tecnica di
riproduzione in serie di un soggetto:
indica un
disegno inciso su una lastra in rame (dal greco chalchè
= rame e graphia =
disegno), chiamata matrice, e
poi "stampato"
su un foglio di carta. L'incisione può essere diretta o indiretta. Incisione
diretta: il disegno viene inciso sulla lastra con uno strumento
sottile; sulla lastra incisa viene passato l'inchiostro, che entra nei
solchi; viene tolto l'inchiostro dalle parti non incise. Segue poi la
stampa su carta. Incisione
indiretta: la lastra viene coperta con una vernice trasparente; il
disegno viene inciso sulla vernice, e in corrispondenza dei solchi
appare il metallo; la lastra viene immersa in acqua e acido nitrico;
l'acido corrode il metallo non coperto dalla vernice; viene passato
l'inchiostro, che entra nei solchi creati dall'acido. Segue poi la
stampa. La calcografia nasce nel XV secolo. a volo d'uccello: è chiamata così la rappresentazione prospettica dall'alto; ricorda la visuale che hanno gli uccelli – o gli aerei – in volo. frontespizio:
la pagina di apertura, di presentazione, di un testo. tavola:
la pagina che presenta un'immagine, sia calcografica che fotografica. |