Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Roberto Tartaglione

 
CONSIGLI OVVI MA NON TROPPO
(come non scrivere un curriculum)


 
 Cosa non fare quando si scrive una lettera per presentare il proprio curriculum

 

TORNA ALLA LETTURA

 

Gentile Direttore,
navigando sul web sono rimasta impressionata per il prestigio Suo personale e della Sua Scuola: per questo Le propongo la mia candidatura come insegnante di italiano per stranieri, augurandomi di avere la possibilità di sostenere con Lei un colloquio conoscitivo che mi permetta di entrare come collaboratrice nel Suo Istituto.
Le invio il mio CV confidando in un Suo riscontro.
Distinti saluti

La lettera di accompagnamento che presenta il curriculum è importante: chi la legge spera sempre di trovare tra le righe una parola, una frase, anche una semplice virgola, che rivelano che forse abbiamo trovato proprio la persona giusta che stiamo cercando.
Ma scrivere non è facile. Quella riportata qui sopra per esempio: cestinata un attimo dopo averla letta. Perché?
Be', la vanità è umana (e il prestigio personale e del nostro centro ci gonfia come tacchini anche se immaginiamo che forse si tratta di una "captatio benevolentiae"). Ma se è umana la vanità... è umana anche la permalosità. Quella lettera era fotocopiata!
Ma come: parla di prestigio personale... e lo dice a tutti i direttori? Senza neanche prendersi la briga di personalizzare un po' lo scritto? No no, ditemi pure che sono cinico, ma con questa persona qui il colloquio conoscitivo mica l'ho fatto.

 
    
 

Sono parecchie le accortezze che si dovrebbero usare nello scrivere una lettera di accompagnamento al curriculum. Semplici ma importanti.

1. Lo stile
 
- Evitate il burocratese spinto. A meno che non stiate scrivendo a un Ente Pubblico
per fare domanda di partecipazione a un concorso, ricordate che chi legge un curriculum è un essere umano. E nessun umano si sente particolarmente eccitato a essere coinvolto in un'orgia di pertanto, altresì, suddetto, riscontro ecc. Si può essere formali senza ricorrere a certi standard linguistici un po' ottocenteschi.
 
- Evitate anche uno stile eccessivamente colloquiale o esageratamente entusiastico: cominciare una lettera con Salve! può essere simpatico dopo un po' che ci conosciamo,

ma è un tantino troppo confidenziale al primo contatto.
Allo stesso modo espressioni come "ho sempre sognato di...", "mi riempie di gioia", "sarei la persona più felice del mondo...", per quanto possano essere sincere, instillano il sospetto di trovarsi di fronte a una persona poco capace di contenersi. Il vostro entusiasmo avrete modo di mostrarlo di persona al momento giusto.
Infine evitate come la peste il lamento o la profonda riflessione sociale: "A ormai 35 anni ho deciso che la mia vita...", "In questa giungla che sembra ormai essere il mondo del lavoro...", "Come lei ben sa oggi non è facile...", sono formule che danno un'immagine di tormento interiore che mal dispone chi dovrebbe assumervi.

- La punteggiatura è una convenzione grafica e non un elemento di outing psicologico: non... eccedete... con i ... puntini di sospensione. Un punto interrogativo normalmente basta, non credete??? E il punto esclamativo!!! Una volta ha senso! Magari due! Ma
mica tutto quello che dite può essere così esclamato! Non vorrete rompermi i timpani! 

 
- Se possibile cercate di indirizzare la lettera a una "persona" specifica e non "All'Ufficio Risorse Umane" (che magari non c'è) o "A chi di competenza". A volte basta solo una telefonata per sapere a chi rivolgersi.

    FRANCIS PICABIA, L'oeil cacodylate, 1921 (Paris, Centre Georges Pompidou)
 

2 - I contenuti
 
-
Specialmente se siete alle prime armi, attenzione alle ingenuità.
Non date il titolo sbagliato alla persona sbagliata (chiamando magari tutti Dottore o Professore, oppure definendo Preside il direttore di una scuola di lingue: si capirà subito che non avete la minima idea di quel determinato ambiente).
 
- Parlate bene di voi quanto volete, è giusto, ma non date eccessivo peso a titoli conseguiti se non siete sicuri che pesino davvero ("avendo frequentato il corso di formazione di due settimane presso il Centro Pinco Pallino, sono abilitato all'insegnamento dell'italiano a stranieri"
... due settimane significano poco , del Centro Pinco Pallino non abbiamo grande stima e l'abilitazione all'insegnamento dell'italiano a stranieri non esiste. Capito che figura?)
 
- Non cercate di dimostrare il vostro talento in un campo portando come prova esperienze diverse (Avendo fatto l'animatore in un villaggio turistico mi sento
predisposto a lavori a contatto col pubblico
... può andare bene, ma non se fate
domanda come impiegato alle pompe funebri).
Siamo tutti un po' gelosi e orgogliosi della nostra specificità: se avete insegnato latino
e greco o anche inglese in un liceo classico, non dite quindi desidero essere assunto
in qualità di insegnante di italiano per stranieri. Suona come uno che si è laureato in veterinaria che quindi chiede lavoro come dentista.
 
3 - L'ortografia
 
- Che scriviate e-mail, lettere o fax, attenzione, molta attenzione dovete farla alla cura della pagina, sia nel suo aspetto generale (ordine, pulizia, chiarezza, impaginazione) sia
e soprattutto nella sua correttezza ortografica.
 
- Se la pagina è difficilmente leggibile perché disordinata, scritta male, sciatta, confusa, graficamente poco attraente, nessuno la leggerà mai, neanche se dentro avete scritto che siete Einstein redivivo. Perché qualcuno dovrebbe perdere tempo a leggere il vostro testo se voi non avete perso un po' di tempo a renderlo "bello" e di facile impatto?
 
- Se fate errori di scrittura (qualcuno di distrazione certo, ma qualcuno di vera carenza grammaticale) siete spacciati. Nessuna persona seria continuerà a leggere il vostro
testo dopo un qual'è scritto con l'apostrofo, stà scritto con l'accento, conoscienza scritto con la i. E siete fortunati! Un'impresa che passa sopra certe cose non può darvi affidamento.
 
- Infine la firma: se dopo una splendida lettera vi firmate Rossi Mario o Bianchi Maurizio... peccato. Ma cognome e nome invece che nome e cognome suona così militaresco, così da verbale dei carabinieri, odora così tanto di muffa e di stantio che
la vostra presenza in un ufficio renderebbe grigie anche le sue pareti.