Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Giulia Grassi

 
IL NINFEO-TRICLINIO 
DI PUNTA EPITAFFIO

  

 

Trovata in fondo al mare del golfo di Baia una sala da pranzo (triclinum) molto particolare. 

 

   

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Il fondo del mare davanti a Baia è pieno di rovine di ville ed edifici, ingoiati dall'acqua nel corso dei secoli: infatti, la linea di costa in epoca romana era più avanti di circa 400 metri rispetto a quella attuale. Il più importante di questi edifici sommersi è stato scavato nel 1981-82 nella parte settentrionale del golfo baiano, davanti a Punta Epitaffio, e faceva parte di una grande villa marittima.

Si tratta di un edificio di forma rettangolare, con un'abside semicircolare sul lato di fondo e quattro nicchie rettangolari su ognuno dei lati lunghi. Nell'abside c'erano le statue di Ulisse che, con un altro compagno (Baios), offre a Polifemo una coppa con il 
Baia sommersa
vino: è un episodio dell'Odissea. Nelle nicchie lungo i lati c'erano due statue di Dioniso e quelle di quattro personaggi identificati come i genitori dell'imperatore Claudio (Druso Maggiore, in veste di condottiero, e Antonia Minore, raffigurata come Venere genitrice) e i suoi figli (Ottavia Claudia e Britannico). La costruzione risale quindi al 41-54 d.C., gli anni del principato di Claudio.
L'ingresso principale dell'edificio si trovava sul lato opposto a quello di fondo e si apriva verso il mare, con l'acqua che entrava dentro l'ambiente e che circondava una piattaforma a forma di "U", più alta rispetto al livello del pavimento. 

A cosa serviva questa costruzione? Molto probabilmente era un ninfeo-triclinio. 
Era un ninfeo perché la presenza dell'acqua e la decorazione delle pareti sono tipici di questo tipo di edifici, che imitano grotte naturali: l'abside e le nicchie dell'edificio baiano erano infatti rivestite con pezzi di calcare naturale (finta roccia) e con mosaico di paste vitree policrome e conchiglie, mentre il resto delle pareti era coperto da lastre di marmo colorato. Ma era contemporaneamente un triclinio (sala da pranzo) perché secondo gli archeologi sulla piattaforma c'erano i letti tricliniari, su cui stavano sdraiate le persone.
Come funzionava? Probabilmente i cibi venivano serviti su piatti galleggianti che "navigavano" sull'acqua che circondava la piattaforma, cosicché i commensali avevano l'impressione di mangiare sospesi tra le onde, in un ambiente fresco e pieno di riflessi luminosi, per l'acqua che si rifletteva sui mosaici e sui marmi colorati.
Non solo il piacere del sesso, a Baia, ma anche il piacere del cibo. Quelle sì che erano vacanze!


plastico ricostruttivo e pianta
del ninfeo-triclinio