Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma

 
 

Giulia Grassi

 

I CONDOTTIERI SALVATI DALLE ACQUE

  
 Le origini sumere di alcune storie molte conosciute
  

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Sono Sargon ... non conobbi mio padre, mia madre era una sacerdotessa, mi concepģ e mi dette alla luce in segreto. Mi mise in una cesta di giunchi e sigillņ il coperchio con del bitume. Mi depose sul fiume che non mi sommerse ma mi sospinse fino all'irrigatore Aqqi, che mi accolse come un figlio, mi allevņ e fece di me un frutticoltore.

Queste parole sono scolpite su una stele dedicata al grande re Sargon, fondatore della dinastia di Akkad e grande conquistatore  vissuto tra il XXIV e il XXIII secolo a.C.
Appare subito chiaro che la storia di Sargon č la radice comune delle storie, molto conosciute, di due personaggi anche loro salvati dalle acque: quella di Mosč e, soprattutto, quella di Romolo (vedi Romolo ... e Romoletta). 

Sargon era il figlio di una sacerdotessa, come lo era  Romolo, figlio della vestale Rea Silvia: entrambe avevano fatto voto di castitą, per questo hanno partorito i loro figli in segreto. Sia Sargon che Romolo - ma anche Mosč, sebbene per motivi diversi - non hanno quindi conosciuto il loro padre. Tutti sono stati abbandonati su un fiume dentro una cesta resa impermeabile con il bitume. 
Romolo č stato salvato dal pastore Faustolo, che gli ha insegnato il suo stesso mestiere; il Faustolo di Sargon si chiamava Aqqi. Č vero che Aqqi era un contadino, ma in un altro testo sumero si dice che Sargon "crebbe tra il bestiame": anche lui quindi ha fatto il pastore (come del resto anche Mosč prima di tornare in Egitto per liberare il suo popolo).
Tutti e tre ignoravano il loro vero nome. Mosč č 
un nome egiziano, dato dalla madre adottiva al 
Il fiume Eufrate
bambino ebreo trovato nella cesta: il suo vero nome, che non sapremo mai, doveva essere un altro. Quanto a Romolo, oggi si pensa che non č il nome "Roma" a derivare da Romolo, ma č il contrario: il vero nome del fondatore della cittą eterna č quindi sconosciuto. Sargon (l'accadico č Sharru-kin) significa "re legittimo": č stato lo stesso re ad assumere questo nome per rendere chiara a tutti la legittimitą del suo potere sulle terre conquistate, sul suo impero; anche il suo vero nome č perciņ sconosciuto.
Ma c'č un altro elemento che collegherebbe ancor pił direttamente Sargon e Romolo, le cui storie sono veramente molto simili. Nei testi sumeri si dice che il grande re di Akkad
dopo numerose conquiste territoriali aveva raggiunto il Mediterraneo, dove aveva lavato le sue armi. Secondo alcuni critici il nome Sargon lo ritroviamo nel nome etrusco Tarcon, Tarconte, col significato di "alta autoritą"; e quindi nel latino Tarquinius: gli ultimi tre re di Roma erano etruschi, e due si chiamavano Tarquinio (e il tutto ricorda anche il destino del nome Cesare che diventerą nelle varie lingue Keiser, Zar e Ras).

Ecco come la storia di Romolo, fondatore della cittą destinata ad essere il centro del pił grande impero mediterraneo dell'antichitą, l'impero romano, si intreccia con quella di Sargon, creatore del primo grande impero del Vicino Oriente antico.