Matdid: Materiale didattico di italiano per stranieri aggiornato ogni 15 giorni.
A cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi

 
   

Arianna Fioravanti
 
 
 
LA QUESTIONE DELLA VIVISEZIONE
 

Una presa di posizione molto decisa e molto appassionata sulle sperimentazioni fatte sugli animali. 

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  VIVISEZIONE

La vivisezione è sicuramente uno tra i crimini peggiori che quotidianamente l’uomo compie nei confronti degli animali.

Per vivisezione, o sperimentazione “in vivo”, si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali. Non tutti gli esperimenti prevedono la dissezione dal vivo, ma tutti sono cruenti ed invasivi nei confronti degli animali. Per questo e per ragioni giuridiche, il termine vivisezione si usa come sinonimo più efficace e preciso del generico “sperimentazione animale”. I test su animali si effettuano spesso in risposta ad antiquate prescrizioni di legge. I risultati ottenuti sono aleatori e  inutili.

Questi esperimenti ostacolano l'impiego di sostanze e di tecniche valide, causando molti danni, di diversa portata.

Una volta praticati sugli animali, i test si ripetono poi sull’uomo, con altre forme e tempi, spesso senza informare esaustivamente sui rischi e sui benefici che corre chi subisce la sperimentazione.


QUALI ANIMALI?

 
Cani, primati, cavalli, ratti, topi, mucche, maiali, pecore, piccioni, furetti, rettili, pesci, uccelli
provenienti da allevamenti o, per alcune specie, catturati in natura.
Ogni specie si differenzia per struttura fisica e biochimica dalle altre, perciò non esiste una specie che possa essere considerata modello sperimentale per un'altra. Gli "animali da laboratorio", spesso frutto di selezioni e manipolazioni genetiche, frequentemente differiscono perfino dai loro simili in libertà. Anche le malattie indotte sugli animali a fini sperimentali sono diverse dalle patologie che si manifestano naturalmente.

 
I NUMERI

 
In Italia vengono sottoposti a vivisezione circa 3000 animali al giorno. In 3 anni il numero di animali sottoposti a vivisezione è stato di 2.735. 887. Anche se il quadro scientifico e legislativo europeo prevede la promozione dei metodi alternativi alla sperimentazione animale, non si rileva nessuna tendenza progressiva nella riduzione del numero totale di animali utilizzati. Il dato numerico, già di per sé allarmante, è fortemente sottostimato visto che non rientrano nelle statistiche invertebrati, embrioni, feti e animali utilizzati già soppressi.
 

CAMPI DI APPLICAZIONE

I campi di applicazione degli animali nella sperimentazione sono molteplici e diversificati e coprono cinque macro-aree:
1) Lo sviluppo di prodotti ed apparecchi rappresentato dal 64% del totale;
2) La ricerca di base col 25%;
3) I test di tossicità con il 7%;
4) La diagnosi di malattie con più del 1,7%;
5) La formazione, con una piccola percentuale.

I TEST

Per testare i prodotti, secondo i casi, gli animali vengono avvelenati, ustionati, accecati, modificati geneticamente, mutilati, costretti ad ingerire sostanze chimiche di ogni genere, irradiati, cosparsi di insetticidi, disinfettanti,conservanti, inoculati con virus e batteri, resi dipendenti da droghe, privati dei genitori per effettuare test psicologici.

L'anestesia? Non è obbligatoria.

La vivisezione si pratica soprattutto per inerzia culturale.

Spesso chi utilizza animali lo fa perché gli è stato imposto durante il proprio corso di studi come un “male necessario”, giustificando l’uso di animali con la sua presunta utilità per la salute umana.
Nonostante la comprovata validità dei metodi alternativi, le normative antiquate richiedono ancora test da effettuarsi su animali.

Il 90% dei farmaci testati sugli animali non supera le prove cliniche sull’uomo.

Allora perché parte della ricerca è ancora restia al cambiamento?  Sperimentare su animali è anche un mestiere fatto di procedure e condotte specifiche e chi le acquisisce ha interesse a difenderle e preservarle.

LA VERITÀ SUI COSMETICI

Sfigurati dai rossetti, intossicati dai profumi e bruciati da creme e saponi.  Muoiono così ogni anno migliaia di animali per l'obbligo di testare i nuovi ingredienti sugli animali.

E questo solo in Europa, immaginate nel mondo. Nel 2004 è entrato in vigore il bando ai test su animali per i prodotti cosmetici finiti. Il 2013 è l’anno decisivo che dovrà mettere fine anche all’importazione dei prodotti e al commercio dei singoli ingredienti testati su animali.

Ma questa scadenza è a rischio: potrebbe slittare di altri 10 anni.

 

(Fonte: Lav – Lega Anti Vivisezione)

 

GREEN HILL
 

In Italia esiste una vera e propria fabbrica della vivisezione. Si trova nel nord, a Montichiari, in provincia di Brescia. Green Hill 2001 alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Da questo allevamento più di 250 cani ogni mese finiscono negli stabulari, tra le mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. Cani nati per morire e condannati a soffrire. (www.fermaregreenhill.net)